MotoGP. Petrucci firma con KTM

MotoGP. Petrucci firma con KTM
Dopo la visita al quartier generale in Austria, arriva la conferma dell’accordo con KTM: Danilo non è interessato alla proposta Ducati di passare in SBK
23 giugno 2020

E alla fine è arrivata anche la conferma, Danilo Petrucci correrà nel 2021 in sella ad una KTM. Nei giorni scorsi, insieme al suo manager Alberto Vergani, Danilo Petrucci ha visitato il nuovo reparto corse di KTM a Munderfing, in Alta Austria, ed ha incontrato Pit Bierer e Mike Leitner, i due dirigenti della squadra arancione.
Un incontro più che esplorativo: perso Pol Espargaró, ormai praticamente certo in HRC di fianco a Marc Márquez, da quelle parti si sta cercando un pilota serio e vincente. E libero.

Non è un mistero che Petrucci – già sostituito per il 2021 da Miller nel team interno Ducati - avesse un discorso aperto anche con Aprilia; ma da quella parte la faccenda è molto complessa, a Noale c’è un accordo in atto con Iannone ed occorrerà attendere dei mesi per capire se Andrea sarà disponibile oppure no.

Con KTM le cose sono più semplici e ci sono risorse economiche molto interessanti oltre che una moto in crescita.

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Secondo fonti austriache Petrucci e Vergani hanno visto tutte le strutture della KTM e sono rimasti colpiti dal nuovo reparto corse: 150 dipendenti lavorano costantemente ai progetti per i mondiali di Moto3, MotoGP, Dakar, Motocross MX2 e MXGP, Supercross, Enduro. Non è uscita alcuna dichiarazione, se non la soddisfazione del manager.

“Una grande giornata – ha dichiarato Vergani a Ianieri della Gazzetta - e sette ore di conversazioni intense. La forza di KTM è impressionante e Danilo si adatterebbe bene alla famiglia KTM”.

Niente di più, e Danilo è rimasto zitto. Ma tanto è bastato per capire che Beirer e Leitner sono stati molto aperti e positivi, che ora relazioneranno al grande capo Stefan Pierer (assente nell’occasione) e che insomma si è partiti col piede giusto.

Contratti e clausole di riservatezza

Il collega Gunter Wiesinger, su Speedweek.com, appare molto ben informato sull'argomento, e aggiunge interessanti considerazioni.
Il 4 giugno – scrive sul sito - era il termine entro il quale KTM avrebbe dovuto almeno pareggiare l'offerta HRC fatta a Pol Espargaró.  
I contratti KTM sono così strutturati: se un pilota ufficiale riceve un'offerta da un altro produttore, è tenuto a informare KTM sui dettagli dell'offerta. KTM ha quindi sette giorni per fare una controfferta, e se pareggia la cifra totale allora il pilota deve restare dov’è.

Se invece KTM non porta l'offerta allo stesso livello, il pilota che se ne va non può annunciare il suo trasferimento prima del 15 settembre. Nel caso lo facesse, potrebbe incorrere in una penalità pari al 15% dell’ingaggio annuale. Qualcosa come 280.000 euro, per Pol Espargaró.

Secondo il collega, Pol ha vacillato a lungo nella scelta tra Honda e KTM dopo l'offerta Repsol Honda, perché ha una bella relazione con il team dopo tre anni e mezzo passati insieme e le notevoli soddisfazioni.
Ma quando KTM non ha aumentato la sua offerta per il biennio 2021 e 2022, allora, all'inizio di giugno, la sua decisione è scattata in automatico.

Speedweek.com sostiene che Pierer avrebbe anche cercato di convincere il collaudatore Dani Pedrosa perché tornasse a correre, ma quando lo spagnolo ha detto no, Petrucci era la scelta più logica, perché Vergani lo aveva proposto in KTM mesi fa, e perché l’ingaggio sarebbe più che sostenibile. A suo tempo KTM aveva offerto a Zarco circa 1,8 milioni a stagione, e Petrucci, che oggi (secondo la fonte) prenderebbe in Ducati 600.000 euro l’anno, potrebbe diventare il Numero 1 di KTM per una cifra intermedia tra le due quotazioni.

Al pilota di Terni rimane comunque la soddisfazione di poter correre senza pensieri le prossime gare con la sua Ducati: libero di esprimersi al meglio e sereno per il futuro.