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LOSAIL – Trionfo di un immenso Valentino Rossi, davanti a un grandissimo Andrea Dovizioso e a un commovente Andrea Iannone, per tre italiani sul podio, come non accadeva dal 2006. Quarto Jorge Lorenzo, quinto Marc Marquez risalito dall’ultima posizione dopo un contatto alla prima curva.
Una gara pazzesca, impossibile da descrivere per la quantità di sorpassi, per le emozioni, per la qualità dei protagonisti, per il valore simbolico di tutto quanto è successo in 22 giri da vedere e rivedere un milione di volte. Perché Valentino Rossi, ancora una volta, era già stato dato per finito troppo presto, perché Andrea Dovizioso, troppe volte è stato un pilota sottovalutato, perché Andrea Iannone troppo spesso è stato considerato come un pilota di talento ma incostante. E perché la Ducati torna nelle prime posizioni con una moto nata e sviluppata in appena pochi mesi e che ha debuttato solamente un mese fa.
«E’ stata una delle più belle gare della mia vita» dice Rossi.
«Tutta la gara al 100%», sorride un po’ amaro Dovizioso.
«Una gara incredibile, grazie Ducati», è felice Iannone, al primo podio in MotoGP.
Hanno ragione tutti e tre, perché Valentino ha fatto qualcosa di straordinario, ma i due Andrea, anche se sconfitti, non sono stati da meno. Dopo l’ennesimo “disastro” in prova, sembrava impossibile per Rossi riuscire a ripetere l’impresa del 2014, quando dal decimo posto era risalito fino al secondo. «Ma io sono più a posto dell’anno scorso» aveva detto alla vigilia Valentino. Sembrava un’esagerazione, ma lui non dice mai nulla per caso e aveva pienamente ragione. Fin dai primi giri si è capito che il podio era alla sua portata, ma per arrivare al successo il fenomenale campione della Yamaha ha dovuto fare un’impresa paragonabile a quella di Welkome 2004, quando battè Biaggi al debutto con la Yamaha. Solo negli ultimi due giri, Rossi e Dovizioso si sono superati cinque volte, con Valentino incredibile a tenere la prima posizione fino alla bandiera a scacchi.
Eh sì che alla vigilia la Yamaha sembrava in crisi, invece in configurazione gara si è dimostrata competitiva. Ma la Ducati può gioire, perché con una moto al debutto non si poteva sperare in un risultato migliore, anche se, per la verità, ci sarà forse un po’ di rammarico, perché Dovizioso sembrava avere la possibilità di vincere. Gli è sfuggita per 0”174: un niente, se si pensa che nel 2014 si misurava il distacco in manciate di secondi. «Non sono abituato a lottare con loro per tutta la gara» aveva detto alla vigilia e forse Andrea ha pagato un po’ questa disabitudine, ma avrà tempo e GP per rifarsi. E anche Iannone è stato bravissimo, soprattutto a tenere duro quando il terzo posto sembrava ormai svanire sotto gli attacchi di Lorenzo. Ma Andrea c'è riuscito, si è rifatto sotto e ha conquistato un podio che è davvero prestigioso: era dal GP del Giappone del 2006 che l’Italia non monopolizzava il podio con Capirossi, Rossi e Melandri.
Diciamo la verità: i tre piloti italiani sono stati fantastici, ma hanno avuto un pizzico di fortuna, perché Marc Marquez alla prima curva si è ritrovato ultimo dopo un contatto. Ma Marquez è un fenomeno ed è riuscito a risalire fino al quinto posto, staccato di 4”3 da Lorenzo che fino a pochi giri dalla fine sembrava averne più di tutti, poi, come gli è capitato troppe volte nel 2014, nel finale ha mollato. La sensazione, comunque, che Marquez rimanga sempre fortissimo, ma gli italiani non gli renderanno la vita facile. Altra delusione per Pedrosa, finito dietro al compagno di squadra: ci si aspettava ben altro.
Lo spagnolo al termine della gara si è poi lascianto andare a quello che si spera sia più uno sfogo che un annuncio: «In queste condizioni mi fermo: ho consultato tutti i medici del pianeta, ma continuo a soffrire per la sindrome compartimentale alle braccia, non riesco a guidare. Non posso operarmi e così non posso andare avanti».
Pos. | Punti | Num. | Pilota | Nazione | Team | Moto | Km/h | Data e ora/Distanza |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 25 | 46 | Valentino ROSSI | ITA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 166.7 | 42'35.717 |
2 | 20 | 4 | Andrea DOVIZIOSO | ITA | Ducati Team | Ducati | 166.7 | +0.174 |
3 | 16 | 29 | Andrea IANNONE | ITA | Ducati Team | Ducati | 166.5 | +2.250 |
4 | 13 | 99 | Jorge LORENZO | SPA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 166.5 | +2.707 |
5 | 11 | 93 | Marc MARQUEZ | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 166.2 | +7.036 |
6 | 10 | 26 | Dani PEDROSA | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 166.0 | +10.755 |
7 | 9 | 35 | Cal CRUTCHLOW | GBR | CWM LCR Honda | Honda | 165.9 | +12.384 |
8 | 8 | 38 | Bradley SMITH | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 165.8 | +12.914 |
9 | 7 | 44 | Pol ESPARGARO | SPA | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 165.8 | +13.031 |
10 | 6 | 68 | Yonny HERNANDEZ | COL | Pramac Racing | Ducati | 165.5 | +17.435 |
11 | 5 | 41 | Aleix ESPARGARO | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 165.4 | +19.901 |
12 | 4 | 9 | Danilo PETRUCCI | ITA | Pramac Racing | Ducati | 165.1 | +24.432 |
13 | 3 | 45 | Scott REDDING | GBR | EG 0,0 Marc VDS | Honda | 164.6 | +32.032 |
14 | 2 | 25 | Maverick VIÑALES | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 164.5 | +33.463 |
15 | 1 | 8 | Hector BARBERA | SPA | Avintia Racing | Ducati | 164.5 | +33.625 |
16 | 6 | Stefan BRADL | GER | Athinà Forward Racing | Yamaha Forward | 164.5 | +33.944 | |
17 | 69 | Nicky HAYDEN | USA | Aspar MotoGP Team | Honda | 164.2 | +38.970 | |
18 | 50 | Eugene LAVERTY | IRL | Aspar MotoGP Team | Honda | 163.7 | +46.570 | |
19 | 63 | Mike DI MEGLIO | FRA | Avintia Racing | Ducati | 162.9 | +59.211 | |
20 | 15 | Alex DE ANGELIS | RSM | Octo IodaRacing Team | ART | 161.9 | +1'14.981 | |
21 | 33 | Marco MELANDRI | ITA | Aprilia Racing Team Gresini | Aprilia | 159.9 | +1'48.143 | |
22 | 76 | Loris BAZ | FRA | Athinà Forward Racing | Yamaha Forward | 141.2 | 3 Giri | |
Non classificato | ||||||||
17 | Karel ABRAHAM | CZE | AB Motoracing | Honda | 163.8 | 1 Giro | ||
43 | Jack MILLER | AUS | CWM LCR Honda | Honda | 163.8 | 1 Giro | ||
Primo giro non terminato | ||||||||
19 | Alvaro BAUTISTA | SPA | Aprilia Racing Team Gresini | Aprilia | 0 Giro |