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A Jerez doveva vincere uno spagnolo, il nome sulla bocca dei 130.000 tifosi era quello di Jorge Lorenzo, rivelazione di questo inizio di campionato.
E invece si è rivisto l'altro iberico, quello dai modi spicci e dallo sguardo malinconico (pure quando vince), Dani Pedrosa.
Il fatto ha quasi dell'incredibile, se pensiamo che Dani è ancora convalescente per l'infortunio di inizio stagione e che HRC solo 15 giorni fa brancolava nel buio, alla prese con un mix di telai e motori di varie annate.
Un mezzo disastro dal quale il piccolo spagnolo ha fatto uscire la squadra corse a testa decisamente alta.
La vittoria ha il sapore della rivincita di Dani sul connazionale Lorenzo (i due non si amano), salito agli onori della cronaca con una maiuscola prestazione nella gara di Losail, terminata al secondo posto, dietro Stoner.
Pedrosa guida il mondiale con 41 punti, davanti a Lorenzo a quota 36 e Rossi a 31.
Rossi, come il berretto
Valentino festeggia il centesimo podio in carriera e si mostra ai microfoni finalmente soddisfatto del pacchetto moto/gomme.
Il motore della sua M1 non soffre più il complesso di inferiorità rispetto a Honda e, soprattutto, Ducati.
Mentre Bridgestone, messa onorevolmente da parte con un podio la pratica Jerez (forse la pista più indigesta per gli pneumatici nipponici), si appresta ad affrontare il prosieguo di campionato con ben altro piglio.
Rossi ha le idee chiare: "L'obiettivo d'ora in poi è salire sul podio a tutte le gare".
E se ci è riuscito in Spagna, potrebbe essere di parola.
Le gomme gli sono piaciute, lo dimostra il berretto rosso Bridgestone sfoggiato sul podio di Jerez.
Capirossi in palla, Dovi beffato
Alle spalle di Pedrosa, Rossi e Lorenzo conclude un coriaceo Nicky Hayden, a lungo incollato a Jorge prima di perdere contatto e accontentarsi della quarta piazza.
Gli ultimi giri ci regalano un trio in piena bagarre per il quinto posto.
La spunta Capirossi, che reagisce alle manovre in pieno SBK style di un velocissimo James Toseland.
Capirex a fine gara dichiara di non aver apprezzato l'aggressività del pilota inglese: "James deve capire che se si comporterà così anche nelle prossime gare, finirà dritto in tribuna".
Strano che la critica giunga da Loris, che nel 1998 vinse un mondiale proprio grazie a una manovra molto maschia su Harada.
Solo ottavo Andrea Dovizioso, che all'ultima curva commette un errore e si fa infilare da John Hopkins su Kawasaki.
Stoner rimandato (a Estoril)
Casey lascia la Spagna con un diavolo per capello. Solo settimo sullo schieramento, chiude la gara all'undicesimo posto, lontano dai primi e dalla confidenza con l'avantreno della Desmosedici a cui ci ha abituati.
In gara è nervoso, compie un dritto imperdonabile (ma Nakano ci mette lo zampino) nella staccata che lo avrebbe portato al nono posto.
Ora ha 30 punti in classifica generale, a una sola lunghezza da Valentino.
Mandata giù la pillola amara (ma pare più una supposta) di Jerez, rivedremo il solito canguro australiano volare in Portogallo, sulla pista di Estoril.
Sempre che Pedrosa, Lorenzo e Rossi acconsentano.
La Classifica di Jerez della Motogp
1 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team HONDA 45'35.121
2 Valentino ROSSI ITA Fiat Yamaha Team YAMAHA 45'38.004
3 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team YAMAHA 45'39.460
4 Nicky HAYDEN USA Repsol Honda Team HONDA 45'45.263
5 Loris CAPIROSSI ITA Rizla Suzuki MotoGP SUZUKI 46'02.645
6 James TOSELAND GBR Tech 3 Yamaha YAMAHA 46'02.929
7 John HOPKINS USA Kawasaki Racing Team KAWASAKI 46'03.417
8 Andrea DOVIZIOSO ITA JiR Team Scot MotoGP HONDA 46'03.570
9 Shinya NAKANO JPN San Carlo Honda Gresini HONDA 46'07.690
10 Chris VERMEULEN AUS Rizla Suzuki MotoGP SUZUKI 46'10.212
11 Casey STONER AUS Ducati Marlboro Team DUCATI 46'17.344
12 Marco MELANDRI ITA Ducati Marlboro Team DUCATI 46'19.619
13 Anthony WEST AUS Kawasaki Racing Team KAWASAKI 46'20.928
14 Alex DE ANGELIS RSM San Carlo Honda Gresini HONDA 46'20.992
15 Toni ELIAS SPA Alice Team DUCATI 46'44.679
16 Sylvain GUINTOLI FRA Alice Team DUCATI 46'49.563
Andrea Perfetti
(Foto: gpone.com)