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Se la MotoGP deve correre a Mandalika sono necessari interventi immediati. Questo, in sostanza, il messaggio emerso dai test della scorsa settimana sul circuito indonesiano, dove le condizioni della pista si sono immediatamente rivelate disastrose. Il feedback da team e piloti relativamente al tracciato - inteso come sicurezza e vie di fuga - sembra eccellente, stando al comunicato Dorna diramato poche ore fa, ma le condizioni generali della pista sono state evidentemente molto al di sotto degli standard di una qualunque competizione internazionale, figuriamoci per la MotoGP.
In particolare, i problemi sono relativi alla pulizia dell'asfalto ma anche - e soprattutto - all'accumulo di sassi e brecciolino in alcuni punti della pista, che hanno dato origine alla sassaiola lamentata dai piloti; il passaggio delle moto "spara" sassi sul pilota che segue, e la cosa avrebbe evidentemente conseguenze devastanti nel corso di una gara. Bagnaia, come si vede nella foto, è stato colpito a un braccio da un sasso - se il suddetto avesse colpito il radiatore, la rottura sarebbe stata inevitabile.
La Federazione Internazionale, a cui è demandata l'omologazione del tracciato, ha richiesto immediatamente all'Ente per lo svluppo del Turismo indonesiano - titolare del tracciato - una serie di interventi da portare a termine ad almeno sette giorni dalla partenza del GP dell'Indonesia, previsto per il prossimo 20 marzo.
Il circuito verrà riasfaltato dalla curva 17 alla curva 5; inoltre, tutta la superficie verrà protetta con l'uso di "tecnologia di riferimento mondiale" - non sappiamo cosa significhi la cosa - per garantire il rispetto degli standard internazionali di sicurezza per la MotoGP. Restiamo in attesa di sviluppi...