MotoGP. Rossi: "Due Yamaha davanti: inaspettato"

Valentino commenta la prima giornata di test: “Soddisfatto per la posizione, ma il distacco è troppo elevato. Rispetto a Valencia è stato fatto un bel passo in avanti sia nell’elettronica sia nell’anteriore Michelin. Devo migliorare in frenata”
1 febbraio 2016

SEPANG – Contento a metà: bene la posizione (2°), male il distacco da Lorenzo (1”033): ecco l’analisi di Valentino Rossi dopo la prima giornata di prove del 2016.

«Sono abbastanza contento. La posizione è certamente positiva, ma il distacco da Lorenzo è troppo elevato: d’accordo, lui è andato fortissimo e ha girato con un buon passo, ma bisogna lavorare per ridurre questa differenza. Dal punto di vista delle prove è stata una giornata positiva, perché abbiamo testato parecchio materiale e differenti soluzioni, ma c’è ancora molto da fare. Gli aspetti positivi sono che la nuova elettronica è ancora lontana rispetto a quella dell’anno scorso, ma abbiamo fatto sicuramente dei passi in avanti, e l’anteriore Michelin permette di guidare molto meglio. Nel box avevamo tre moto: con la 2015 abbiamo fatto solo qualche giro; con la 2016 “ibrida” (telaio 2015 e motore 2016) abbiamo girato per la maggior parte del tempo, ottenendo il miglior crono; con la 2016 (motore e telaio 2016, quello, per intenderci con il tappo del serbatoio spostato nel codone, visto per la prima volta a Motegi nel GP del Giappone con il collaudatore, NDA) abbiamo fatto solo un’uscita. L’obiettivo principale di questi tre giorni di test è scegliere la strada giusta da portare avanti».

 

Per certi versi, si può dire che sia stata una giornata sorprendente?

«Sinceramente, dopo aver visto quello che aveva fatto la Honda nel 2015 con le Michelin ad Aragon, Valencia e Jerez non mi aspettavo di vedere due Yamaha davanti, temevo che avremmo sofferto di più: effettivamente a Valencia eravamo più in difficoltà. Ma è solo il primo giorno: domani – e anche il terzo – potrebbe cambiare tutto. Sarà importante capire quanto si potrà migliorare, perché per il momento, Lorenzo a parte, non abbiamo fatto tempi fantastici».

 

Qual è il vantaggio di Lorenzo nei tuoi confronti?

«Lui è molto forte in frenata, mentre io fatico di più a fermare la M1».

 

Sia tu sia Lorenzo avete fatto il miglior crono con la moto “ibrida”: significa che la 2016 non va nella giusta direzione?

«I tecnici Yamaha hanno fatto un tentativo per cercare di capire cosa serve per far lavorare al meglio le Michelin, ma non è detto che quella di spostare il serbatoio più nella parte posteriore e cambiare la distribuzione dei pesi sia la strada giusta. Dobbiamo ancora provare e cercare di capire meglio cosa serve per andare forte».

 

Hai detto che questo test è fondamentale per scegliere una strada: c’è la possibilità che tu e Lorenzo optiate per due soluzioni differenti?

«Teoricamente sì, non ci sarebbero grossi problemi, ma sarebbe comunque meglio avere entrambi la stessa moto. E sarà così al 90%, a meno che uno non si trovi molto bene con una soluzione e l’altro con quell’altra: non credo sarà così».

 

Come cambia lo stile di guida per le Michelin?

«La posizione in moto è pressoché identica: cambiano un po’ le linee e si curva con meno angolo (meno piegati, NDA). Diciamo che con le Bridgestone tutto era più estremizzato, mentre con le Michelin la guida è più “normale”».

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