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BRNO – Ieri lo aveva detto, dopo il 14esimo posto: «La posizione è pessima, ma le sensazioni sono positive». Non mentiva, era proprio così e con la seconda posizione ha confermato che la sua analisi era veritiera: Valentino Rossi è a posto, può anche pensare alla vittoria.
«Avevo già visto nelle FP3 di poter essere competitivo anche con le gomme morbide e per le QP abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti: partire qui dalla prima fila è fondamentale. Per domani la grande variabile è il meteo: se sarà asciutto o bagnato potrebbe scombinare le carte. Poi bisognerà vedere la temperatura, perché ci sono due opzioni (media e dura, NDA) sia davanti sia dietro e la scelta verrà fatta all’ultimo in base alle condizioni. Come passo non sono messo male, ma dopo qualche giro mi scivola un po’ troppo dietro: al momento, le Honda sono favorite, forse più Marquez, ma con Pedrosa comunque molto vicino. Poi, in 4 o 5 ci possiamo giocare il podio: ci sono io che vado piuttosto bene, poi Lorenzo, Dovizioso, Crutchlow e anche Vinales. Al momento è così, ma in MotoGP le cose possono cambiare da un giorno all’altro. Sarà molto importante cercare di andare forte subito dall’inizio, perché temo che la seconda parte di gara sarà difficile. Il mio obiettivo è salire sul podio: ogni posizione è importante, tutti quelli in lotta per il campionato vanno forte. Sarà tosta».
Secondo Dovizioso, però, sarà impossibile spingere forte fin dal primo giro.
«Io sono un po’ preoccupato di entrambe le Ducati, non solo Dovizioso, ma anche Lorenzo, che forse è addirittura più veloce di Dovi, anche perché qui Lorenzo è sempre andato molto forte: mi sembra che la Ducati, un po’ come la Honda, riesca a consumare meno la gomma dietro. Comunque, tornando alla considerazione di Dovizioso, quando sei davanti, intanto conviene spingere: non sono molto convinto che andando più piano all’inizio, hai poi un vantaggio alla fine. A me non è mai capitato».
Tu sei competitivo, mentre il tuo compagno di squadra sembra un po’ in confusione, dice anche che per la prima volta dovrà guardare i tuoi dati.
«Qui sembra che riesco a guidare bene, sono stato un po’ più veloce nelle prove e ce l’ho fatta a fare il giro buono, mentre lui ha fatto un po’ più di fatica. Ma attenzione: Vinales è molto forte nella seconda parte di gara. Non sarà facile arrivargli davanti».
Con il nuovo telaio si può dire che è iniziata veramente la tua stagione, ti senti veramente a posto per lottare per il titolo?
«E’ una stagione talmente particolare che è un po’ riduttivo dire così: comunque ho fatto tre podi anche con il telaio 2017 (dice proprio così: si potrebbe anche interpretare che il telaio evoluzione è proprio il… 2016, NDA). Ma non mi sono mai trovato bene con quella moto, ho sempre avuto delle difficoltà, sono state più le volte che sono andato piano di quelle che mi sono trovato bene. Per questo, si può quasi dire che i tre podi sono stati sorprendenti. Secondo me questo telaio è più competitivo, io mi sono trovato meglio. E’ un po’ preoccupante la Honda, perché sono già due GP che va forte; però è anche vero che qui hanno fatto i test e questo li ha un po’ aiutati».
Sembra che hai ritrovato una grande percorrenza, riuscendo anche a fare le linee migliori; è così?
«Sì, è così. E’ stato fondamentale per me il test di Jerez, dove abbiamo cercato di capire cosa non andava e forse lo abbiamo scoperto: da lì la Yamaha ha lavorato con il telaio nuovo e con questo mi trovo meglio. Se entro forte, riesco comunque a uscire stretto, invece con l’altro uscivo sempre un po’ largo: quindi un miglior bilanciamento della moto in generale».