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INDIANAPOLIS – Orgoglioso. «Sono partito come faceva ai suoi tempi Ron Haslam: mi sono perfino eccitato… Bisogna fare di necessità virtù: quando sei giovane, puoi anche scattare male, che intanto riesci a recuperare ugualmente, quando sei vecchio devi partire subito forte, altrimenti sei fregato».
Aggressivo. «Nei primi giri mi sono proprio divertito. Giravo sul passo di 1’33”5 e gli altri non si avvicinavano. Poi sono iniziate le “sportellate”: in quei frangenti mi esalto. Ho fatto un gran sorpasso su Marquez, un altro bello su Lorenzo, uno fin troppo cattivo su Dovizioso, al quale devo chiedere scusa: non volevo toccarlo, ma ho forzato perché dovevo assolutamente stare davanti se volevo provare a vincere».
Onesto. «Sapevo che Marquez ne aveva più di me, l’aveva dimostrato nelle prove, ma speravo di riuscire a tenere il passo di Lorenzo. Invece Jorge era più a posto di me in un paio di punti del circuito e ha guidato complessivamente più forte».
Felice. «E’ un bel terzo posto e lottare contro Marquez e Lorenzo è davvero una figata. Questa pista non mi è mai piaciuta e dal 2008 non salivo sul podio: per questo il risultato ha ancora più valore. Dopo 10 GP, ho già fatto gli stessi podi del 2013, ma quelli di quest’anno hanno tutto un altro sapore, sono decisamente più significativi per come sono arrivati e per come ho guidato».
Concentrato. «Ma non basta, bisogna migliorare ancora se voglio fregare Lorenzo e Marquez. Rispetto all’anno scorso, ho modificato lo stile di guida, anche perché la moto mi permette di farlo e, soprattutto, se non fai così finisci settimo e non sul podio».
Realista. «E’ difficile fare progetti per il futuro, meglio pensare a gara per gara. Sulla carta, le piste a me più favorevoli erano nella prima parte della stagione, ma adesso arriva Brno, dove in passato ho ottenuto grandi risultati, compresa la prima vittoria della mia carriera (in 125, nel 1996, NDA), ma dove negli ultimi anni ho sempre faticato. Lì bisognerà tenere duro, così come a Silverstone e ad Aragon, ma poi, teoricamente, in quelle extraeuropee non dovrei avere troppi problemi. Ma non si possono più fare questi calcoli e con l’età e l’esperienza bisogna comunque riuscire ad andare forte ovunque».
Così parlò Valentino Rossi dopo il terzo posto di Indianapolis.