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SACHS – Siamo alle solite: il passo è buono, la posizione in griglia di partenza no. «Almeno sono in seconda fila» si consola Valentino Rossi, tornato nei “ranghi” dopo la pole di Assen. Un sesto posto che non pregiudica comunque le possibilità di una buona gara, perché, qualifiche a parte, la giornata del pilota della Yamaha è stata positiva.
«Alla fine mi aspettavo e speravo di fare meglio in qualifica: avevo il potenziale per andare più forte, ma non sono stato abbastanza bravo, specie con la seconda gomma, con la quale ho fatto qualche errore, perdendo decimi in 2-3 punti. Ecco perché sono sesto: l’aspetto positivo è che sono in seconda fila, non troppo lontano pensando alla gara. A parte i 15 minuti delle qualifiche, è stata una buona giornata per me: abbiamo migliorato la messa a punto e adesso la M1 si guida bene anche con le gomme usate. Ho un buon passo, dobbiamo solo migliorare qualche dettaglio per domani. Una delle chiavi sarà la scelta della gomma anteriore: ci sono due possibilità, la 33 (quella tradizionale più dura, NDA) e quella asimmetrica (più morbida a destra, NDA), ma per la decisione bisognerà aspettare domani, considerare la temperatura e altri fattori. In qualifica, per esempio, ho scelto la 33 (mentre Lorenzo ha utilizzato l’asimmetrica, NDA) per avere più supporto in frenata, ma sono emersi altri problemi».
Come sono i valori in campo?
«In MotoGP la situazione cambia giorno per giorno: a oggi, Marquez è velocissimo e ha qualcosa in più degli altri, mentre io, Pedrosa e Lorenzo siamo molto vicino. In questo momento si può lottare per il secondo posto, ma sarà importante partire bene, non perdere troppo tempo con Iannone ed Hernandez che hanno un passo più lento del mio».
Perché questa pista è così favorevole alla Honda?
«Si parla sempre di tracciato più positivo per una moto piuttosto che per un’altra, ma io credo che a fare la differenza sia come si riesce a far lavorare le gomme. Qui sembra che la Honda stressi un pochino di più l’anteriore, ma consuma meno il posteriore: può dipendere anche da come è fatta la pista e com’è l’asfalto».
Le Ducati sembrano in difficoltà: si può dire che siete nuovamente in quattro a lottare per il singolo successo?
«All’inizio dell’anno la Ducati andava molto forte, tanto che si diceva che eravamo in sei per la vittoria, ma adesso sembra che Honda e Yamaha abbiano fatto un passo in avanti. Credo però che sia anche una questione di piste, oltre che di sviluppo: nella seconda parte della stagione me li aspetto nuovamente competitivi».
Si può ripetere la sfida all’ultimo giro con Marquez?
«A vedere le prove, no: Marquez sembra troppo veloce per riuscire a stargli dietro. E’ chiaro che se c’è la possibilità di vincere, uno ci prova sempre, ma in questo momento è più importante la sfida con Lorenzo».
Potrebbe accadere come in Argentina, con Marquez più veloce all’inizio e tu più efficace alla fine?
«Direi di no, perché a Termas io avevo usato la gomma più dura posteriore, mentre qui utilizzeremo tutti quella media. E la Honda sembra proprio avere un vantaggio nella seconda parte della gara».
Quanto sarebbe importante andare in vacanza ancora in testa al campionato?
«Abbastanza, perché a metà campionato cominci a fare dei calcoli e si fanno le previsioni per quello che si farà nella seconda parte della stagione».