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Almeno fino al 2016, la MotoGP correrà ad Aragon. Se da una parte si tratta di una bella notizia - perché Aragon è una pista meravigliosa, perché nel 2010 c'era un sacco di pubblico e ci sarà sicuramente anche nei prossimi anni, perché in Spagna tutti ci vanno molto volentieri - dall'altra la dice lunga sulla gestione provinciale del più importante e seguito campionato del mondo di motociclismo. E dopo questo annuncio, è normale pensare male.
Inserito in calendario come riserva, il GP di Aragon è diventato immediatamente titolare inamovibile e lo rimarrà a lungo: del resto, il circuito è gestito dalla Dorna, la società che organizza il motomondiale.
Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, continua a ripetere che fuori dalla sua porta c'è la fila di organizzatori che chiedono un GP per i prossimi anni, ma intanto, per la seconda stagione consecutiva - e chissà per quanto tempo ancora - verranno disputate quattro gare in Spagna, per un totale di cinque nella Penisola Iberica. Se si aggiungono le due in calendario in Italia e le due negli Stati Uniti si arriva al 50% del totale, in tre sole Nazioni, alla faccia della globalità del campionato. Inutile quindi lamentarsi se poi non si trovano sponsor, o che si trovano solo in Spagna. Chissà come mai...
E mentre Aragon riceve la benedizione della Dorna, che le garantisce la presenza della MotoGP sino al 2016, un altro circuito spagnolo, Jerez de la Frontera, vive una difficile crisi finanziaria. L'indebitamento verso la città di Jerez ha spinto i giudici a congelare l'attività della società che gestisce il circuito. Fermi sono anche i pagamenti verso la Dorna. Salterà l'appuntamento in calendario il 3 aprile quindi? Crediamo proprio di no: il giro di affari che ruota attorno al Gran Premio della MotoGP è tanto grande che un accordo per salvare capra e cavoli verrà trovato sicuramente (Ndr).