MotoGP, Sepang 2015. Il commento di Zam: "Hanno perso tutti"

MotoGP, Sepang 2015. Il commento di Zam: "Hanno perso tutti"
Hanno perso tutti, si salva solo Dani Pedrosa.Gli altri escono sconfitti, per quella che è sicuramente la più brutta pagina del motociclismo
25 ottobre 2015

SEPANG – Hanno perso tutti, si salva solo Dani Pedrosa, spettacolare nella sua condotta di gara, lucido nel dopo corsa, bravissimo nel gestire la situazione in pista e fuori. Gli altri escono sconfitti, per quella che è sicuramente la più brutta pagina del motociclismo, perlomeno vissuta direttamente da me.


Ne esce male Valentino Rossi, caduto nella provocazione di un pilota tanto veloce, quanto furbo e spregiudicato. Non lo doveva fare Valentino, la manovra del settimo giro è quella di uno che ha perso la testa: strano per quello che io considero il più forte pilota della storia del motociclismo, non solo come talento, ma anche psicologicamente. Marquez l’ha provocato, è evidente, ma Rossi non avrebbe dovuto reagire così. Gli appassionati di calcio ricorderanno la testata data da Zidane a Materazzi nella finale mondiale del 2006 tra Italia e Francia: quanto fatto da Valentino è assolutamente paragonabile. Credo a Rossi quando dice che non gli ha dato un calcio (anche se non ho potuto rivedere l’immagine dall’elicottero), ma la sostanza non cambia: la manovra è da condannare.


Ne esce male Marc Marquez, la cui condotta di gara è stata quanto meno discutibile e provocatoria, esattamente come lo era stata quella di Phillip Island: lo confermano i dati. Sia chiaro: l’ho detto per il GP d’Australia, l’ho detto nel commento a caldo, lo ribadisco adesso: Marc, settimana scorsa come oggi, non ha fatto nessuna scorrettezza, ma il suo comportamento è quanto meno antisportivo. Brutto per un campione come lui.
 

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Ne esce male Jorge Lorenzo, con dichiarazioni allucinanti, su un episodio che non lo riguarda, in cui lui non era minimamente coinvolto. E’ uno dei difetti di Lorenzo: “piangere”, lamentarsi di cose che non lo dovrebbero coinvolgere. E’ un campionissimo, forse, anzi senza forse, il pilota più veloce del 2015: vinca in pista, ha i mezzi per farlo, senza tirare in ballo penalizzazioni o squalifiche altrui.


Ne esce male la “Race Direction”: un episodio così va giudicato durante la gara, non si può aspettare la fine del GP. Andava presa una decisione immediata, dal “ride trough” alla bandiera nera, o qualsiasi altra penalità: le immagini erano chiarissime.


E così il mondiale dei mondiali è stato rovinato nel peggiore dei modi: chiunque vincerà a Valencia sarà un campione a metà, anche se fra un po’ tutti si saranno dimenticati quanto accaduto in Malesia.

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