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SEPANG – Per molti è il GP decisivo: chi arriverà davanti domenica avrà grandi possibilità di conquistare il titolo. Per la verità, Valentino Rossi potrebbe diventare campione già al termine del GP della Malesia se: vince e Lorenzo non arriva nei primi cinque; se arriva secondo e Lorenzo non finisce nei primi dieci; se arriva terzo e Lorenzo non arriva nei primi quattordici. Possibilità remote quindi, ma comunque reali.
«Avere il primo “match ball” mette più pressione a Lorenzo: lui mi deve arrivare davanti per forza. Ma la nostra situazione è abbastanza simile» dice Rossi.
Lorenzo, seduto al suo fianco, rimanda la palla nel campo di Valentino.
«Io non ho addosso nessuna pressione: dopo l’errore di Misano, so che ho una sola possibilità per tenere aperto il campionato: vincere. Nell’ultimo GP ho recuperato punti, ci sono le possibilità per conquistare il titolo» dice effettivamente rilassato, perlomeno apparentemente.
Altra differenza: Rossi a Sepang ha conquistato 6 vittorie (e 10 podi), Lorenzo un solo successo, in 250.
«E’ una stagione lunghissima, molto stressante, sempre punto a punto con Lorenzo, passando attraverso tutti i tipi di difficoltà. Direi che è un po’ come una partita di calcio: qui si gioca il primo tempo, a Valencia si giocherà il secondo. Sepang è sicuramente un circuito che mi piace tanto, ma negli ultimi anni, con il consumo dell’asfalto, il grip è calato moltissimo. Inoltre fa sempre caldo: in prova, ti sembra impossbile fare più di cinque giri consecutivi, poi in gara la situazione cambia un po’, ma gli ultimi passaggi sono sempre molto duri ed estremi. Qui, poi, ci sono tanti piloti che vanno fortissimo, compresi Pedrosa e Dovizioso: potrebbe essere un’altra gara a sei…» è la tesi di Rossi. Lo dice anche Lorenzo, che prova a scherzare.
«Speriamo ci siano tanti piloti che vanno forte: il mio sogno è che sia il miglior week end per me, che sia buono, ma un po’ meno del mio, per i piloti Honda e Ducati e che sia il peggiore per Rossi… Ma sarà difficile: è vero che qui non ho mai vinto in MotoGP, ma lo ritengo un circuito non male per la Yamaha e per le mie caratteristiche: sulla carta, è molto peggio Aragon, dove però ho vinto negli ultimi due anni… Insomma, non si può mai dire, non si possono fare certi discorsi alla vigilia».
Il campione spagnolo della Yamaha si tiene prudentemente alla larga dalla polemica Rossi/Marquez e se la sbriga con una battuta.
«Marquez mi ha aiutato? Sì, soprattutto nell’ultimo giro» dice sornione, sperando che la diatriba tolga forze al rivale. A questi livelli, con solo 11 punti tra i due, tutto può fare la differenza.