MotoGP. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di Francia

MotoGP. Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di Francia
Quali sono state le chiavi del GP? Come va considerato l’11° posto di Jorge Lorenzo? Perché Alex Rins non è riuscito a rimontare oltre la decima posizione?
19 maggio 2019

Quali sono state le chiavi del GP?

  1. La superiorità di Márquez. Marc fa quello che vuole, sembra inarrestabile. A parte i due giri dove Jack Miller gli è stato davanti (il quinto e il sesto), è sempre stato in prima posizione dal primo giro del GP d’Argentina a oggi. La sua forza è la chiave principale non solo di questo GP, ma, probabilmente, di tutto il campionato;

  2. Il consumo gomme Ducati. Secondo Andrea Dovizioso è stato questo il grosso limite della GP19: la cronica difficoltà in percorrenza di curva, porta a un degrado maggiore delle gomme;

  3. Dovizioso/Petrucci. Il giusto timore di fare un disastro con il compagno di squadra, ha fatto sì che Petrucci non tentasse il tutto per tutto per passare: come hanno sottolineato entrambi i protagonisti, Danilo ci ha provato, ma senza fare il matto;

  4. Yamaha lenta. L’evidente inferiorità della M1 in rettilineo e in accelerazione ha condizionato la gara di Rossi;

  5. Le qualifiche. Viñales era l’unico che, forse, avrebbe potuto mettere in difficoltà Márquez: l’errore strategico commesso in qualifica (è uscito con le stick, quando bisognava montare le rain) è stato determinante per la sua gara.

 

Cosa è successo tra Bagnaia e Viñales, finiti a terra entrambi al settimo giro, mentre erano rispettivamente 15° e 14°?

Risponde Bagnaia: “Espargaró ha chiuso la traiettoria a Viñales: Maverick ha frenato forte e io l’ho preso. Per questo siamo finiti a terra entrambi”.

 

Quella di Pol Espargaró, al di là del risultato, può essere considerata come la miglior gara della KTM?

Senza dubbio. Pol ha chiuso a 5”935 da Márquez, a 3”951 dalla prima Ducati, a 2”882 dalla prima Yamaha: è sempre stato veloce in tutto il fine settimana, dimostrando un grande passo in avanti della sua moto.

 

Come va considerato l’11° posto di Jorge Lorenzo?

Non è certo un risultato esaltante, ma è sicuramente un passo in avanti rispetto alle gare precedenti. Come già succedeva nei primi tempi in Ducati, Lorenzo è calato parecchio nel finale, ed è stato poco costante, però i miglioramenti ci sono.

 

Perché Andrea Iannone si è ritirato al nono giro mentre era in 17ª posizione?

Per il dolore alla caviglia sinistra, infortunata nella caduta nelle FP4 del GP di Spagna. Già dopo il warm up Iannone aveva capito che non ce l’avrebbe fatta, e così è stato, purtroppo.

 

Perché Alex Rins non è riuscito a rimontare oltre la decima posizione?

Al di là degli errori commessi in qualifica, Rins e la Suzuki hanno sofferto soprattutto per un avantreno duro da inserire in curva: un problema che si era già visto nel 2018, e che si sperava fosse stato completamente risolto. Evidentemente non è così, perlomeno su alcune piste.

 

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).

Quartararo 1’32”355 (20); Márquez  1’32”362 (11); Miller 1’32”383 (4); Petrucci 1’32”541 (18); Dovizioso 1’32”567 (11); Rossi 1’32”722 (11); P.Espargaró 1’32”776 (16); Morbidelli 1’32”781 (8); Rins 1’32”819 (16); Crutchlow 1’32”826 (22); Lorenzo 1’33”092 (6); A.Espargaró 1’33”155 (15).

 

Le tre più belle frasi del GP

  1. Rossi: «Márquez è il problema di tutti: ne ha di più in tutte le condizioni e su ogni pista»;
  2. Dovizioso: «Se non ci fosse Márquez, avrei vinto due mondiali»;
  3. Petrucci: «Andrea è un bravo ragazzo, gli devo molto: quando siamo a casa, vederlo caricare la mia moto da cross sul furgone è qualcosa di incredibile».
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