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Quali sono state le chiavi del GP?
1) La superiorità di Marquez. Qui la Honda era competitiva, ma, ancora una volta, è stato Marquez a fare la differenza. Marc era partito con un solo obiettivo: vincere. Lo ha fatto alla sua maniera, anche se meno facilmente di quanto si potesse pensare;
2) Il 28esimo giro. Folger, a quattro decimi dal rivale, è finito largo alla prima curva e ha perso il contatto con Marquez: è stato l’episodio decisivo del GP. Marc, con ogni probabilità, avrebbe comunque trionfato, ma forse avrebbe faticato un po’ di più;
3) La posizione iniziale di Vinales. Scattando dall’11esima posizione, Vinales ha perso 10”383 nei primi 20 giri, quelli impiegati per conquistare la quarta posizione. Maverick ha poi chiuso a 14”253: fosse scattato almeno dalla seconda fila, avrebbe probabilmente conquistato il podio;
4) La gomma posteriore di Dovizioso. Andrea ha azzardato la soffice: non è stata la scelta giusta. Considerata la velocità messa in mostra, con la media avrebbe potuto contendere il quarto posto a Vinales.
Folger dice che senza l’errore al 28esimo giro se la sarebbe giocata: è vero?
Per la verità, Marquez aveva già allungato di qualche decimo: al 25esimo giro aveva un vantaggio di 0”295, al 26esimo di 0”341, al 27esimo di 0”421. Insomma, al di là dell’errore di Folger, Marc stava prendendo un po’ di margine. Da notare anche che Marquez ha fatto il suo miglior giro al 28esimo passaggio: insomma, forse aveva un po’ di margine da amministrare.
Cosa è successo a Danilo Petrucci, partito dalla seconda casella, ma solo 12esimo al traguardo?
Petrucci ha avuto problemi con la gomma posteriore. «Fin dal primo giro, non mi sentivo a mio agio nelle curve a sinistra. Non potevo entrare forte, uscivo piano e mi superavano tutti sul dritto, cosa mai successa. Sono davvero amareggiato».
Vinales che telaio ha utilizzato?
Incredibilmente, Maverick continua a non rispondere a questa domanda (mentre Rossi ne parla tranquillamente), ma è molto probabile che abbia utilizzato pure lui quello nuovo.
Come può essere considerato il settimo posto dell’Aprilia, a 19”736?
In assoluto è un buon risultato, perché Aleix Espargaro è arrivato a soli tre secondi dalla migliore Ducati (quella di Bautista), mettendosi alle spalle tutte le DesmosediciGP ufficiali. Vista così, è sicuramente una buona prestazione, ma, su questo tracciato l’Aprilia aveva dimostrato un potenziale maggiore: Aleix avrebbe dovuto finire con meno distacco dal primo.
Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).
Folger 1’21”442 (4); Marquez 1’21”619 (28); Pedrosa 1’21”807 (4); Vinales 1’21”903 (16); A.Espargaro 1’21”981 (5); Dovizioso 1’21”988 (5); Crutchlow 1’21”992 (3); Bautista 1’22”010 (8); Petrucci 1’22”049 (2); Lorenzo 1’22”055 (2); Zarco 1’22”065 (9); Kallio 1’22”080 (7); Rossi 1’22”091 (22); Iannone 1’22”120 (7).
Considerazione: Rossi non aveva la velocità: il suo giro più veloce è addirittura inferiore a quello della KTM di Kallio. Eppure, Valentino, è stato capace di battere piloti molto più rapidi di lui, perlomeno per un solo giro.
Le più tre belle frasi del GP
3) Marquez: «Ho pensato che non sarebbe stata una bella idea arrivare a giocarsi il GP di Germania all’ultima curva con un pilota tedesco: così negli ultimi cinque giri ho spinto di più»;
2) Schwantz: «Con questa Suzuki bisognerebbe giocarsi il podio tutte le domeniche. Se Iannone non ha voglia di rischiare, è meglio che vado a correre con i kart».
1) Iannone: «Avrei preferito che, certe cose, me le avesse dette in faccia, con un rapporto tipo padre e figlio. Accetto le sue critiche, gli risponderò in pista».