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Spunti, considerazioni, domande dopo il GP di Jerez
Partenza: nono. 1 giro: sesto. 6 giro: quinto. 11esimo giro: quarto. 14esimo giro: secondo.
Partenza: tredicesimo. 1. Giro: 11esimo. 4 giro: decimo. 14esimo giro: nono. 19esimo giro: ottavo. 20esimo giro: sesto.
Cosa è successo a Franco Morbidelli, ottimo secondo fino al decimo giro, poi terzo fino al 15esimo, ma solo settimo al traguardo?
Morbidelli ha detto di avere avuto un calo clamoroso e improvviso delle gomme e ha dovuto rallentare.
Espargaro ha sbagliato il calcolo dei giri: quando è transitato sul traguardo per l’inizio dell’ultimo giro, pensava che la gara fosse finita e ha chiuso il gas. Quando si è accorto che c’era ancora un giro da effettuare era troppo tardi per recuperare su Lorenzo.
«Non ho fiducia, specie in entrata di curva, la moto trasferisce troppo peso sull’anteriore e faccio una gran fatica con le braccia a controllare la moto. Bisogna cambiare qualcosa nell’assetto o nella gestione del freno motore perché perdo troppo in entrata di curva, non solo nei confronti di Marquez, ma anche degli altri piloti Honda. I numeri dicono che sono messo peggio rispetto al primo anno in Ducati: sono piuttosto deluso e preoccupato. Ma non mi arrendo».
Il suo miglior giro è stato il settimo in 1’38”808, il più lento tra i piloti Honda, a 0”757 dal compagno di squadra.
Risponde Petrucci: «Forse nei primi giri ero più veloce, ma passare Dovizioso sarebbe stato poco intelligente, perché lui nel finale è molto più efficace di me e mi ha aiutato a tornare su e a recuperare su Vinales».
Marquez 1’38”051 (15); Dovizioso 1’38”068 (24); Vinales 1’38”157 (25); Rins 1’38”197 (7); Quartararo 1’38”277 (11); Crutchlow 1’38”312 (6); Petrucci 1’38”321 (19); Morbidelli 1’38”322 (7); Mir 1’38”362 (16); Rossi 1’38”372 (19);
3) Lorenzo: «E’ il momento più duro della mia carriera. Ma sono un campione e ce la farò a uscirne».
2) Dovizioso: «Non sono rassegnato, ma deluso: se fossi rassegnato, non correrei in MotoGP».
1) Paolo Simoncelli: «Si è ripetuto quello che accade 15 anni fa, quando Marco conquistò qui il suo primo podio in 125 e il suo compagno di squadra, Jenkner arrivò secondo. E’ qualcosa di pazzesco, mi fa pensare che Marco da lassù ci sta dando una mano. Sono felicissimo di avere creato una squadra eccezionale: Suzuki e Antonelli non si sopportavano, adesso vanno quasi d’accordo. Dedico questo successo a tutti quelli che ci vogliono bene».