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Il primo a sollevare il problema, perlomeno pubblicamente, è stato Pit Beier, direttore generale di KTN Motorsport.
“Nel 2020 - aveva detto a metà febbraio Beieir - Honda ha sicuramente tratto vantaggio dal poter correre ed effettuare test con Stefan Bradl, perché hanno potuto svolgere prove con il pilota titolare, come le Case che hanno le concessioni (nel 2020 Aprilia e Ktm, quest’anno solo Aprilia, nda)”.
Durante la presentazione del team Yamaha/Petronas, il direttore sportivo Johan Stigefelt è stato altrettanto netto nella sua posizione: “Non credo sia corretto che lui faccia il collaudatore e il pilota”.
Chiariamo subito: Honda sta assolutamente rispettando il regolamento, non c’è nessuna irregolarità, senza alcun dubbio, perché non c’è un limite massimo di GP per sostituire un pilota infortunato: questo lo sa bene anche KTM.
In questo caso, si può dire che HRC è stata brava a trasformare un enorme problema - l’infortunio di Marc Marquez - in un piccolissimo (piccolissimo?) vantaggio. Perché Beieir ha ragione quando dice che la Honda, di fatto, è come se avesse le concessioni e in tutto il 2020 Stefan ha potuto sviluppare in gara le novità per il 2021. Non solo: nel doppio ruolo di collaudatore e pilota, Bradl ha potuto girare molto più degli altri e l’esempio dei test in Qatar è eclatante: il campione del mondo della Moto2 aveva già provato la RC213V per sei giorni a Jerez e ha sfruttato la prima delle tre giornate a Losail dedicata ai collaudatori e ai debuttanti. Tutti gli altri, invece, sono saliti su una MotoGP per la prima volta il 6 marzo, dopo averla guidata per l’ultima volta il 22 novembre a Portimao. Una bella differenza.
All’inizio, naturalmente, nessuna ha detto nulla. Ma adesso Stefan Bradl sta diventando competitivo: quindi, inevitabilmente, si pone il problema. In Qatar, il collaudatore/pilota ha chiuso al quinto posto e con un ottimo passo: se la gara si corresse domani sera, potrebbe fare molto bene.
Inevitabilmente, Bradl è molto più preparato di tutti i rivali, ha una messa a punto di base forte di molti giorni di test, non ha dovuto iniziare da zero come hanno fatto i suoi avversari. Sotto questo aspetto, è ovvio che Stefan ha un vantaggio. Ed è probabile che il regolamento verrà cambiato.
Sull’argomento, a parte Beieir e Stigefelt, nessuno vuole prendere una posizione ufficiale: la questione è delicata. Se ne parlerà però nella riunione della MSMA - l’associazione delle Case Costruttrici - che si terrà tra Qatar1 (28 marzo) e Qatar2 (5 aprile) ed è quasi scontato che verrà fatta una modifica.
Effettivamente, non era mai accaduto prima che un pilota saltasse così tanti gran premi: quando è stato fatto il regolamento, un’ipotesi simile non è stata presa in considerazione. La forzata assenza di Marquez ha costretto la Honda a correre ai ripari ed ecco, quindi, che Bradl è il pilota titolare a tutti gli effetti dal GP della Rep.Ceca, quarta gara del 2020.
Le Case Costruttrici contattate da Moto.it vogliono che si metta fine a questa situazione, ma c’è anche chi pensa che, in questo momento economicamente così difficile, sia sbagliato cambiare il regolamento. Il ragionamento di chi è dubbioso è questo: ammettiamo che Bradl non possa più fare il collaudatore, allora la HRC dovrebbe sostituirlo con un altro. Ma secondo chi ha espresso questa opinione, è complicato trovare uno in grado di guidare una MotoGP, anche a livello di sicurezza e bisognerebbe spendere altri soldi, in un periodo storico molto difficile.
Insomma, la discussione sarà aperta: come sempre in questi casi la soluzione sarà più “politica” che sportiva.