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Davide Brivio, quindi, lascia la MotoGP per passare in F1: adesso è ufficiale, anche se al momento non si conosce ancora esattamente il ruolo che avrà nel nuova squadra Alpine-Renault, dove troverà un campionissimo come Fernando Alonso.
Cosa cambia per la Suzuki? Tanto, perché Brivio ha fatto benissimo per la Casa giapponese: ha inciso in maniera determinante. E’ chiaro che gli ingegneri giapponesi hanno grandi meriti: hanno progettato e messo in pista una moto molto competitiva, partendo da un propulsore quattro cilindri in linea “imposto” dagli uomini del commerciale per dare alla moto da corsa un’immagine vicina al prodotto stradale. Ma al di là di questo, il lavoro di Brivio ha fatto la differenza.
Prima di tutto, il manager brianzolo è stato capace di creare da zero, a partire dal 2013, una struttura di uomini e tecnici con grande entusiasmo: sembra facile, ma non lo è affatto. Brivio ha scommesso su gente fidata, che conosceva bene, dandogli anche un ruolo nuovo. Come, per esempio, a Manuel Cazeaux, promosso a capo tecnico di Alex Rins.
Lungimirante anche la scelta dei piloti: solo Andrea Iannone ha reso meno delle aspettative. Ma Maverick Vinales, Alex Rins e Joan Mir sono andati oltre le previsioni, arrivando in MotoGP da giovanissimi e senza esperienza: Davide è stato bravissimo a vedere in ciascuno di loro, prima di tutti gli altri, qualità di altissimo livello. Un altro merito è stato quello di prendere Sylvain Guintoli nel ruolo di collaudatore, costruendogli attorno una “test team” capace di sfruttare al massimo le risorse a disposizione. Questo è un punto fondamentale: un conto è fare una grande squadra con milioni di euro, un altro è riuscirci con meno soldi rispetto ai rivali principali. Forse anche per questo è stato scelto dalla Renault e dall’amministratore delegato Luca De Meo, con il quale Brivio aveva lavorato ai tempi della Yamaha con la sponsorizzazione Fiat. Inoltre, Brivio è sempre stato bravissimo a creare dentro al box un clima sereno, anche nelle difficoltà: chiedere a Vinales per conferma.
Insomma, non sarà facile sostituirlo. Chi potrebbe prendere il suo posto? Difficile dirlo in questo momento. La Suzuki è stata completamente spiazzata dalla scelta di Davide: fino alla settimana scorsa, in Giappone non potevano nemmeno immaginare una cosa simile, anche se, per la verità, Brivio era l’unico a non aver rinnovato il contratto per la prossima stagione.
Considerando la struttura italiana, la base del reparto corse in Brianza viene da pensare che sarebbe meglio puntare su un altro manager italiano, ma non è così scontato.