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Team satellite sì o team satellite no? E’ questa la domanda che si fanno in Suzuki subito dopo aver assorbito la “sbornia” della vittoria del mondiale con Joan Mir. Davide Brivio, anche recentemente nel corso di una intervista con moto.it, ha ammesso che anche in Giappone sentono che ormai sono maturi i tempi per raddoppiare gli sforzi, avendo ormai pienamente raggiunto tutti gli obiettivi fissati con il team ufficiale e potendo quindi concentrarsi anche su nuove sfide per crescere ulteriormente e far affermare ancora di più il marchio grazie al motorsport. “Solo qualche anno fa – ha affermato Brivio – era impensabile che avremmo avuto il dubbio se fare o meno un team satellite, ma ora è vero che ce lo stiamo credendo. Il fatto che, poi, siano anche arrivati i risultati sta probabilmente accelerando questo percorso. Ma al momento è tutto in valutazione e non c’è niente di più e niente di meno che uno studio concreto sul da farsi”.
Una ammissione, quindi, ma allo stesso tempo una smentita di tutte quelle voci che, invece, sono corse troppo avanti. Come, ad esempio, il matrimonio con Valentino Rossi e il futuro Vr46 Sky Racing Team o gli ammiccamenti con Petronas per fornire le moto al posto di Yamaha.
Tutti discorsi prematuri, perché di fatto Suzuki non ha ancora deciso se raddoppiare o meno gli sforzi e non lo farà prima dell’inizio della prossima stagione. “Il termine – ha proseguito Brivio parlando con Speedweek – è il mese di marzo del 2021, altrimenti andremmo troppo oltre e poi sarebbe difficile pianificare tutto al meglio per avere una struttura pronta al via della stagione successiva”.
Di fatto, almeno a giudicare dalle parole del team manager di Suzuki, la decisione sembra presa, almeno in via generale, e anche il matrimonio con Monster Energy per sponsorizzare le GSX-RR potrebbe essere letto come un importante segnale. Anche perché l’ulteriore conferma del percorso intrapreso da Suzuki arriva anche da Shinichi Sahara, capo progetto del Team Ecstar campione del mondo con Joan Mir: “Finora ho lavorato solo con due moto – ha detto - Naturalmente stiamo analizzando l’opzione di averne altre due, ma molti passi devono essere fatti prima di arrivarci. Le altre fabbriche, però, hanno già da un po’ li loro team satellite e penso che sia qualcosa che alla fine arriverà anche per noi”.