MotoGP, Sylvain Guintoli: come abbiamo portato la Suzuki al titolo

MotoGP, Sylvain Guintoli: come abbiamo portato la Suzuki al titolo
Il collaudatore della GSX-RR ripercorre gli ultimi quattro anni di sviluppo. Come è entrato nel team, le difficoltà nel lavorare nonostante la pandemia
1 febbraio 2021

Se tutti, all'interno del team Suzuki, hanno voluto sottolineare l'importanza che ha avuto Sylvain Guintoli nel rendere la Suzuki GSX-RR così competitiva, evidentemente il lavoro del francese - iridato in Superbike con l'Aprilia nel 2014 - ha contribuito non poco a trovare la strada giusta, senza mai perdere la direzione, negli ultimi anni. Già, perché siamo ormai talmente abituati ad associare Sylvain alla Suzuki che... non ci ricordiamo nemmeno più come e quando è entrato in squadra.

Rimedia direttamente lui, con una bella intervista - che sembra quasi più una lettera aperta - in cui racconta i quasi quattro anni di lavoro con il team Suzuki MotoGP in cui la GSX-RR è cresciuta fino a vincere il titolo in questo 2020 appena concluso.

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"Sono entrato in squadra nel 2017, quando ho dovuto sostituire Alex Rins, infortunato al polso. All'epoca avevo iniziato a fare un po' di sviluppo sulla GSX-R impegnata in BSB con Suzuki, e Davide Brivio ha pensato di chiamarmi visto che avevo già esperienza sulla MotoGP."

"È stata una grande opportunità, per me: di solito, se esci dalla MotoGP è impossibile rientrarci, ed è stato davvero bello tornare a guidare una moto da Gran Premio. Il mio primo pensiero è stato proprio come fosse fantastico riprovare quelle emozioni, perché prima di tutto in sella alla moto ci si deve divertire: solo così dopo puoi scendere nel tecnico, capire meglio il mezzo e cercare di andare più veloce."

Una moto equilibrata

"La mia prima impressione in sella alla GSX-RR è stata di quella di una moto molto ben bilanciata, ma quell'anno c'è stato un problema di motore. L'equilibrio è stato sempre un tema costante riguardo la GSX-RR; ed è effettivamente la cosa più importante su una MotoGP. Il fatto è che queste moto, oggi, sono troppo potenti sia per le piste che per il grip che le gomme mettono a disposizione: il segreto diventa gestire al meglio il potenziale a disposizione."

"Abbiamo lavorato duro, e uno dei più grandi miglioramenti lo abbiamo avuto fra 2017 e 2018: il motore è progredito molto, e tutto il lavoro svolto per risolvere il problema che avevamo incontrato ha continuato a fruttarci, perché avevamo dovuto analizzare molto a fondo la nostra moto, cosa che ci ha permesso di capire ancora meglio il comportamento della GSX-RR. Dopodiché, si è trattato di procedere a piccoli passi: aerodinamica, freno motore e stabilità. Piccoli aggiustamenti e affinamenti, messi tutti insieme, danno un grande risultato. L'anno successivo, nel 2019, la moto ha continuato a migliorare, così come i risultati."

"Poi, l'anno scorso, la differenza l'ha fatta il nuovo telaio che ho provato per la prima volta ai test precampionato di Sepang 2020. Un miglioramento importante! Permette al pilota di frenare più forte, il che non è poco. Joan stacca forte e tardi, e quindi ne ha tratto molto beneficio. Anche il motore 2020 è migliorato in certe aree, quindi a livello prestazionale abbiamo fatto un grosso passo avanti. Storicamente, Suzuki ha sempre fatto moto che si guidano bene e curvano forte; è nel loro DNA, e la GSX-RR 2020 di fatto rappresenta la massima espressione di questo concetto."

"Adoro vedere i frutti del mio lavoro"

"E poi adoro vedere il mio lavoro tradursi in un miglioramento, quindi guardo tutte le sessioni di tutte le gare, anche quando sono a casa. L'anno scorso è stato più esaltante che mai vedere Joan e Alex andare così forte! Sono un po' un nerd per il motociclismo: dopo ogni turno mi piace analizzare i tempi e tutte le informazioni. Mi interessa davvero molto, e mi aiuta a capire le differenze negli stili di guida e i punti di forza dei nostri piloti per aiutarli al meglio. E a parte questo, sono comunque un grandissimo appassionato delle competizioni motociclistiche."

Un anno difficile

"Normalmente faccio circa 10.000 chilometri l'anno per i test, ma nel 2020 è stato tutto molto più difficile causa pandemia. Nel 2021 sembra che il calendario cambierà nuovamente, ed è difficile fare programmi sapendo delle restrizioni ai viaggi e ai test. Lo scorso anno non sono potuto andare in Giappone, cosa che ha reso ancora più difficile tutto, e solo pochi giorni fa abbiamo saputo della cancellazione dei test a Sepang. Se non altro, il blocco allo sviluppo ci aiuta, perché siamo molto contenti della moto, anche se non vediamo l'ora di poter riprendere a lavorare per il futuro."

"Le cose cambieranno un po' per il team dopo la partenza di Davide. Mi sono divertito molto a lavorare con lui, e gli sono grato per avermi accolto - abbiamo dei bellissimi ricordi insieme. Per adesso mi limito ad allenarmi e a tenermi in forma, cosa fondamentale per affrontare una giornata intera di test, quindi faccio un sacco di bici e di escursioni. Sono pronto a tornare in sella alla GSX-RR appena possibile!"