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In collegamento dal Qatar, Sylvain Guintoli racconta come è arrivato a fare il pilota di moto, ricorda il titolo conquistato in SBK con l’Aprilia nel 2014, come ha iniziato a fare il collaudatore (“Dal 2017, facevo sviluppo nel campionato SBK inglese della nuova Suzuki GSX-RR, poi Alex Rins si è fatto male e l’ho sostituito per qualche GP”).
Da allora, assicura Guintoli, la moto non è cambiata più di tanto: “Il DNA è sempre quello, anche se lo sviluppo, naturalmente, è continuo”. Sylvain dice che i risultati 2020 non sono stati una sorpresa: “La moto era già molto competitiva nel 2019 e nel 2020 è arrivato un nuovo motore e un telaio migliore del precedente: già nei test invernali della scorsa stagione avevamo capito che potevamo fare molto bene”.
Anche dopo i test in Qatar 2021, c’è tanta fiducia: “La moto è buona, Joan e Alex hanno un anno in più di esperienza con questa moto: siamo fiduciosi, ben sapendo che in MotoGP tutto può accadere”. Sugli avversari: “Si è visto qualche cambiamento, ma direi che i valori sono più quelli di fine 2020”.
Sui debuttanti: “Bravissimi, arrivano e in due ore vanno già forte”. Favoriti del mondiale: “Alex e Joan sono sullo stesso livello, la moto va bene ovunque; poi è difficile da dire, forse Franco Morbidelli, è molto solido”. Sulla Ducati: “In Qatar vanno sempre fortissimo”. Sulla Ktm: “In Qatar hanno sempre fatto fatica, non so perché”. Su Marquez: “Difficile dire: spero per lui e per il campionato possa tornare al 100%, lui è uno molto forte e che fa spettacolo”.