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E' vero, come ha detto un collega statunitense, che i tempi di oggi non sono da considerare troppo significativi vista la novità della pista e la sua natura particolarmente complessa ed impegnativa. Resta il fatto inconfutabile che Marc Marquez, il debuttante, il rookie in cui un esperto come Max Biaggi vede un potenziale candidato alla ripetizione del suo exploit (vittoria all'esordio nella classe regina, colpaccio riuscito solo a lui e al compianto Saarinen nell'era moderna) si è permesso di essere il più veloce della prima giornata, rifilando quasi mezzo secondo al compagno di squadra e due secondi a Rossi, ultimo della giornata.
Evitando di sbilanciarci in considerazioni sulle prestazioni dei piloti - tutti hanno prudenzialmente dichiarato di dover ancora imparare la pista - vale la pena di sottolineare come non ci sia troppo da stupirsi per il dominio Honda: il Circuit of the Americas è fatto di lunghi rettilinei con accelerazioni dalle marce basse dove la RC213V ha storicamente il suo punto forte. In attesa, perlomeno, che in Yamaha risolvano i problemi di trazione al posteriore e magari facciano debuttare - o sviluppino, dato che non sappiamo se in questo test fosse già montato - il cambio seamless che dovrebbe permettere alla M1 di recuperare parte dello svantaggio. La forte tendenza all'impennata della moto di Rossi, non riscontrata dai presenti su quella di Lorenzo, potrebbe essere indice dell'inizio del lavoro su questa componente (che oltre ad un vantaggio nella progressione rende anche più costante la trasmissione della coppia alla ruota posteriore, semplificando alla vita a sospensioni ed elettronica) sulla moto del Campione del Mondo.
Con la pista poco gommata e sconosciuta i tempi sono naturalmente scesi decisamente - le prime tornate sono state chiuse sopra l'1'12" - e ci aspettiamo che i tempi si livellino come al solito nella seconda giornata. Tutti i piloti hanno concordato sull'utilità di questi test, visto che con un tracciato tanto complicato non sarà banale recuperare nei soli turni di libere - la presenza di Ben Spies e Nicky Hayden venerdì, alla presentazione della nuova Ducati Panigale, non è affatto casuale. Vale comunque la pena di notare come Rossi, che ha girato più di tutti, sia quello che ha accusato maggior distacco dal riferimento di oggi ripetendo un po' quanto visto a Sepang.
Era in pista anche Stefan Bradl, che ha approfittato dell'ospitalità del team ufficiale Honda per imparare la pista, ma anche le CRT di Blake Young (con la Kawasaki a scoppi irregolari del team Attack Performance) e Michael Barnes. Appuntamento a domani per la seconda delle tre giornate di test.
Marc Marquez: «La prima giornata è andata abbastanza bene. E' una bella pista, perché non c'è traccia di buche - all'inizio c'era poco grip, si scivolava molto, ma poco a poco le traiettorie si sono pulite e abbiamo iniziato a lavorare meglio. La prima parte del tracciato, dove bisogna raccordare le varianti veloci, è molto impegnativo e fisicamente impegnativo perché si fa molta fatica per cambiare direzione rapidamente - è sicuramente uno dei punto chiave della pista. Dopo ci sono tre pieghe a destra raccordate, in cui è difficile trovare la traiettoria giusta, ma stiamo migliorando costantemente. Oggi abbiamo pensato ad imparare la pista più che lavorare sulla moto. Domani inizieremo a lavorare su rapportatura ed elettronica, perché abbiamo molto lavoro da fare»
Dani Pedrosa: «E' una pista nuova, e molto diversa da tutte le altre, quindi è molto importante girare molto per prendere i punti di riferimento: frenate, cambiate, marcia giusta per ogni curva - cose del genere. E' stato bello poter girare tanto, oggi, e capire il comportamento delle gomme. La pista ha tante curve strette, soprattutto la prima, ma ci sono anche varianti veloci e lunghi rettilinei. Il ritmo cambia da sezione a sezione, cosa che all'inizio sconcerta un po', ma dopo tanti giri ci si inizia a capire qualcosa. Anche se il grip non è eccezionale, il feeling in generale è positivo»
Jorge Lorenzo: «E' stato molto importante venire qui per imparare la pista - non l'ho ancora metabolizzata al 100%, devo girare ancora per capire meglio le traiettorie, ma per il momento il circuito mi sembra molto bello e completo, con curve di ogni genere. All'inizio è stato difficile capire le linee: il mio tempo è sceso di tre secondi, quindi è una pista molto difficile da imparare e sfruttare al massimo. Credo che questi test siano più importanti che non su altre piste - tre o quattro sessioni di prove prima della gara non saranno sufficienti, e i piloti che non sono venuti qui saranno svantaggiati. Il vento è stato un po' un problema, soprattutto sul rettilineo principale dove si passano i 340 e la moto balla molto. Quasi tutta la pista è difficile, ci sono staccate impegnative e rampini stretti - il primo tratto è molto scorrevole, ma trovare la linea giusta non è banale perché è quasi tutto cieco. Per ora stiamo imparando la pista, ma anche cercando di risolvere un problema che abbiamo alla corda, dove al massimo della piega non abbiamo la confidenza giusta - dobbiamo lavorare un po' sull'assetto. L'asfalto non è perfetto, con solo quattro moto a girare resta sporco, dunque è difficile capire se abbia grip o meno e soprattutto se nel weekend della gara migliorerà molto o solo un po'»
Valentino Rossi: «La pista mi piace molto, la trovo molto bella. E' molto scorrevole, con tante curve veloci e cambi di direzione - in moto ci si diverte! Ci sono tre rampini molto stretti, che vanno bene per i sorpassi in Formula 1, ma per noi sono un po' lenti. In generale la pista è bella, ci sono salite e discese e la prima staccata è molto bella. Dobbiamo capire bene che gomma usare, ma l'asfalto al momento non è ancora gommato per cui manca di grip. La salita sulla curva 1 aiuta a fermare la moto, e mi piace, ma la seconda è la più bella - dopo si entra nella chicane che mi ricorda Silverstone. Il rettilineo è molto lungo, il che potrebbe essere buono per i sorpassi. La città è grandiosa, l'atmosfera molto bella, quindi credo che sarà un gran bel posto per correre - ci sono tanti buoni piloti americani, ed è importante per la MotoGP correre una terza gara negli Stati Uniti. E' stato comunque importantissimo poter fare questi test, visto che la pista è difficilissima e ci sono tante curve cieche dove capire in che punto frenare non è affatto semplice. Domani lavoreremo ancora sulla conoscenza della pista, ma anche per migliorare il grip dietro, perché paghiamo molto in accelerazione - la prima impressione è comunque positiva»