Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
SEPANG – Secondo Andrea Dovizioso la classifica non è così veritiera: lo pensa anche Valentino Rossi, convinto che il decimo posto a nove decimi non rispecchi i miglioramenti della Yamaha. Anche se Valentino sa perfettamente che c’è ancora da fare.
«La posizione non è fantastica, ma nel giro buono ho sbagliato. Ma poco importa. Abbiamo lavorato tanto, trovando alcune cose positive e altre meno: speravo un po’ meglio. Sicuramente abbiamo fatto un passo in avanti, ma è ancora lunga per essere competitivi. Qualcosa però si è mosso, e questo è l’aspetto più importante».
La classifica cosa dice?
«Tutti hanno spinto al massimo, tutti hanno espresso il loro potenziale: quattro Ducati ai primi quattro posti confermano la competitività della loro moto. Ma il nostro gruppo di lavoro è buono, ci sono delle idee, ma ci vuole pazienza, perché la differenza da colmare è grande».
Nel passo, però, non sembrate messi così male.
«Sì, è vero, sul ritmo gara siamo più vicini, ma dobbiamo migliorare, soprattutto in accelerazione».
Come avevano fatto ieri i piloti Ducati, oggi anche tu e Viñales avete fatto qualche giro insieme: come è nata questa cosa?
«Ci siamo parlati ieri e siamo stati d’accordo nel farla, credo sia importante per far crescere la moto. Abbiamo fatto qualche giro insieme (7-8, NDA) sono stato un po’ davanti io, un po’ lui. E’ un buon modo di lavorare».
Lui si è detto molto soddisfatto, tu, come era già successo a Jerez, sei più tiepido nei commenti. Come mai questa differenza?
«Lui qui ha guidato veramente forte, la sua simulazione gara è stata buona. Ma è comunque quinto: personalmente, sarei preoccupato se la gara fosse domani, saremmo ancora dietro».
Quindi è come l’anno scorso?
«No, tutt’altro. Finalmente abbiamo provato del materiale nuovo, c’è molto movimento in Yamaha».
Hai provato le nuove gomme della Michelin?
«Sì, mi sembrano buone».
Cosa dici di Bagnaia e Morbidelli?
«Quando abbiamo iniziato il progetto con l’Academy, non avrei mai pensato di dover lottare con i miei piloti. Da una parte mi rende orgoglioso, dall’altra sono un po’ preoccupato: non sarà facile batterli».