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La RC 213V sembra seguire un nuovo concetto
“È vero che è una moto diversa. Non lo posso negare, ma non posso spiegare come. Ma guardandola si può facilmente capire in quale direzione stiamo andando. La sensazione sulla moto è diversa. Oggi ho avuto a disposizione anche la RC213V dell'anno scorso e ho capito subito che il tempo si fa più facilmente con la 2022. Ma, come sempre, emergono problemi che prima non esistevano. Uno degli aspetti che devo imparare e capire è il cambiamento della sensazione sull’anteriore”.
Le due cadute?
“Oggi sono caduto due volte. Una è stata completamente un mio errore, l'altra non ho capito perché, non ho fatto nulla di sbagliato. Questa caduta, senza motivo apparente, unita al fatto che non guidavo una MotoGP da tanto tempo significa che non ho ancora capito come guidare la nuova moto. I tempi sono arrivati, ma non so perché”.
Imparare a capire la nuova moto
“Oggi, sulla stessa moto, abbiamo provato due diversi set-up. Con uno degli assetti ho avuto lo stesso problema di 'galleggiamento' del posteriore che avevamo con la vecchia moto, con l'altro no. Con un set-up la moto è migliorata in alcune aree, con l'altro no. Dobbiamo capire cosa funziona per me e cosa no, ma anche cosa funziona bene in generale e cosa no. Dobbiamo dimenticare i riferimenti che avevamo dalla moto precedente. Ma dopo il primo giorno posso dire che su questa pista la moto funziona bene”.
Dove sta andando la nuova guida di Marc Márquez?
“Al momento, con la nuova moto, devo sacrificare un po' quello che è sempre stato il mio punto forte, l'ingresso in curva. Oggi, quando ho provato a forzarlo, ho perso l'anteriore e sono caduto. Non posso ancora dire dove sto guadagnando rispetto a prima, è troppo presto. Con le gomme nuove, per esempio, è molto facile fare un buon tempo. È vero che al momento siamo lontani dai primi, ma con il nuovo pneumatico sento di più il potenziale della moto.... ma non so ancora come usarlo”.
Moto nuova, situazione inversa
"L'anno scorso ho avuto problemi ad essere veloce con le gomme nuove, oggi è stato il contrario. Sono andato forte con le gomme nuove ma non altrettanto con quelle usate. Comunque, è troppo presto per fare una valutazione definitiva. Non abbiamo fatto una simulazione gara: è troppo presto. Non voglio dire che ora bisognerà pilotare più con il posteriore, perché con la stessa moto, cambiando solo l'assetto, si può avere una moto che si può guidare più con il posteriore o più con l’anteriore. Si può scegliere”.
Il braccio
“Ovviamente quest'inverno la mia più grande preoccupazione è stata la vista. Ci siamo preoccupati della diplopia (sdoppiamento della vista, NDA), ma non ci siamo dimenticati del braccio. Con il braccio stiamo lavorando con un gruppo molto buono. Mi sento meglio, ma i muscoli che lavorano sulla moto non si possono allenare in una palestra. L'obiettivo è quello di mantenere lo stesso livello di prestazioni durante tutto l'anno. Il problema è che quando c’è una infiammazione interna, il dolore aumenta e la potenza diminuisce. Dobbiamo tenerlo sotto controllo”.
Scegliere tra ciò che funziona e ciò che non funziona
“Non avendo guidato una MotoGP per così tanto tempo e non essendo stato in grado di guidare questo inverno, bisogna avere pazienza... La velocità c'è, non è stata persa, ma la sensazione, la percezione dei limiti, delle linee non c'è, devo ritrovarla. E questo si ottiene facendo dei giri. Per esempio, oggi ho detto alla mia squadra: dimenticatevi di testare le cose oggi, ho bisogno di girare. E abbiamo finito con la stessa moto con cui avevamo iniziato. Domani, se sarò in forma, dirò loro che sono pronto per il test”.
La vista
“Quando ho parlato con i medici, la mia prima domanda è stata se il mio problema alla vista potesse ripetersi. Ho chiesto loro se fossi caduto nei test in Malesia, quali erano le possibilità che tornasse il problema. La risposta è stata chiara: la possibilità è la stessa da due anni. Il nervo è lì… Ho le ossa dure, ma quel nervo specifico è il mio punto debole, il mio tallone d'Achille.
Manuel Pecino