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Nelle tre classi, ci sono state un totale di 863 cadute, 42 in meno rispetto al Campionato scorso nonostante il numero dei gran premi sia rimasto invariato. Solo nella classe regina c’è stato un aumento di 19 incidenti, passando da 186 a 205 ma registrando un abbassamento sul totale delle tre categorie.
Nella MotoGP, l’esperienza generale dei politi ha fatto calcolare un tasso medio di cadute per gara solo dell’ 11,4 in netto contrasto con il 18, 5 della Moto3 e del 20,2 della Moto2. Il numero medio di cadute più alto è nelle classi più basse tenendo conto del fatto che la ex 125cc e ex 250cc non hanno partecipato alla fine settimana di Laguna Seca. Tuttavia, per il quarto anno consecutivo, la maggior parte delle cadute sono avvenute in Moto2 (solo nel 2009 la allora 125 cc aveva registrato un tasso superiore).
Particolare attenzione merita come le sessioni di prova incidano sulla guida dei piloti. Escludendo la gara, sono le seconde prove libere che creano i maggiori problemi. Il venerdì, infatti, ha visto la maggior sperimentazione degli assetti, portando a commettere molti più errori che al sabato con l’assetto già rodato. Basti pensare che nella classe regina, il vice campione del mondo Jorge Lorenzo –che è caduto solo tre volte in tutta la stagione- ha subito il doppio infortunio alla clavicola, sempre nelle seconde prove libere, sia ad Assen che al Sachsenring.
Tra i contendenti al titolo di quest’anno, il giovane campione del mondo Marc Marquez è stato di gran lunga il pilota che è più caduto nel MotoGP. Il pilota del Repsol Honda Team è stato protagonista di 15 incidenti in tutta la stagione, anche se, a differenza del già citato Lorenzo ( tre cadute ) o il compagno di squadra Dani Pedrosa (sei cadute) - il nuovo arrivato non ha mai riportato nessuna frattura.
In Moto2, il Campione del Mondo Pol Espargaro è finito sull’asfalto in otto occasioni nel corso dell'anno, il doppio del rivale Scott Redding caduto quattro volte. L'inglese però ha subito la rottura del polso a Phillip Island. Nella Moto3, il Campione del Mondo Maverick Viñales è caduto cinque volte, rispetto alle due del campione runner-up Alex Rins e sei per il leader del campionato lungo Luis Salom che, per inciso, la metà delle cadute le ha collezionate nelle ultime due gare.
Com'era prevedibile è stato il GP di Le Mans a contare la maggior parte degli incidenti nel 2013. Il Gran Premio di Francia si è svolto in condizioni miste con 68 incidenti durante il fine settimana, due in più rispetto ai 66 di Misano e sette in più rispetto ai 61 del Sachsenring, dove i piloti erano costantemente sottoposti dal basso numero di curve a sinistra che hanno provocato numerosi incidenti a causa del raffreddamento dei pneumatici. Gli 11 incidenti di Laguna Seca non possono essere presi come riferimento - solo la classe MotoGP ha gareggiato in California –. E’ stata la sera del GP in Qatar che ha avuto il minor numero di incidenti stagionali (34), pur essendo la gara di inizio stagione, è stata quindi premiata la freschezza della combinazione moto-pilota.
Quando si parla di curve statisticamente più pericolose della stagione la più ostica è la curva 10 (La Caixa) del circuito di Barcellona.
La Caixa si trova alla fine del rettilineo del Circuito de Catalunya. Curva dalle tribune accalcate di pubblico, è un luogo famoso per i sorpassi, non da ultimo, anche nel giro di riscaldamento. Nel MotoGP di quest’anno sono stati solo tre piloti caduti a La Caixa. Primo, Nicky Hayden durante il giro di prova, ma altri poi hanno seguito il suo esempio nel corso del pomeriggio. Forse l'episodio più memorabile è stato quello del primo giro, Alvaro Bautista è andato giù nel tentativo di evitare un altro scontro con Valentino Rossi, episodio simile e successivo a quello del GP d’Italia, appena due settimane prima.
Insieme alla Caixa, tra le prime curve teatro della maggior parte degli incidenti nel 2013 sono state: A Le Mans la curva 7 del Museo, che ha contato 18 cadute e al Sachsenring la curva 1 e 3 , hanno visto 14 incidenti ognuna.
Fonte: MotoGP.com