MotoGP. Tutti i segreti di Jerez #lapistacurvapercurva [VIDEO]

13 curve, poco più di 4 chilometri: quella spagnola è una pista meravigliosa e ricca di storia. Conosciamola meglio curva per curva, ricordando gli episodi più significativi di questo tracciato che ospita il motomondiale per la 37esima volta consecutiva: il primo GP venne disputa-to qui nel 1987
27 aprile 2023

Jerez de la Frontera - E’ una di quelle piste che piacciono a tutti, sia per le caratteristiche tecniche sia per dove è situata: le colline piene di gente sono uno spettacolo indescrivibile. Con il passare degli anni, la pista di Jerez è diventata un po’ “piccola” per la MotoGP: non è facile sfruttare i tanti cavalli oggi a disposizione. Il rettilineo di partenza è piuttosto corto e termina con una leggera salita.

curva 1: una destra dove si può anche azzardare un sorpasso. Qui è dove nel 2011 Valentino Rossi con la Ducati provò a superare Casey Stoner con la Honda, travolgendolo. “La tua ambizione supera il tuo talento” tuonò Casey contro Valentino che era andato a scusarsi nel box.

2: una destra dalla traiettoria obbligata

3-4: dopo il cambio di direzione, ecco due pieghe a sinistra da fare con il “gas in mano”. E’ qui che cadde nel 1999 Mick Doohan, mettendo fine alla sua carriera, e poco più avanti Marc Marquez nel 2020, dopo essere risalito dalla 16esima alla terza posizione. Un infortunio che, purtroppo, condiziona ancora oggi l’otto volte iridato.

5: una piega a destra velocissima, dove, una volta, si vedeva la gomma posteriore “fumare”. Fondamentale perché poi c’è il rettilineo più lungo della pista, poco più di 600 metri.

6: si arriva a circa 300 km/h, è qui che si vedono tanti sorpassi. Non è facile prendere le misure, durante le prove in questo punto si registrano tanti dritti. L’episodio più clamoroso nel 2018, quando Dani Pedrosa, Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, in lotta per il secondo posto, finirono tutti e tre a terra.

7: Si torna a piegare a destra, curva di percorrenza.

8: Un’altra a sinistra, dove si sollecita molto l’anteriore.

9-10: due destre molto simili, dalla traiettoria obbligata. Meravigliose perché il pubblico, numerosissimo, è lì, a due passi.

11-12: le curve più belle di Jerez, dove il pilota si esalta e fa la differenza. In uscita dalla 12, lo spazio di fuga è piuttosto limitato.

13: l’ultima curva, una sinistra che chiude molto, chi è davanti non ha vita facile per difendere la posizione in caso di arrivo in volata: se stai molto stretto, perdi tanta velocità in uscita; se stai largo chi è dietro ci prova sicuro. Tanti gli episodi in questa curva: 1996 Doohan/Criville; 2005: Rossi/Gibernau; 2010 Lorenzo/Pedrosa; 2013 Marquez/Lorenzo…

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