MotoGP. Una proposta “estera” di revisione del punteggio

MotoGP. Una proposta “estera” di revisione del punteggio
Da un sito non italiano (quindi certamente non di parte) un ragionamento sul punteggio attuale che premia poco le vittorie. Il sistema dell’attribuzione dei punti è cambiato tante volte, nella storia del mondiale, tutte le volte che la FIM ha provato a migliorare
10 gennaio 2025

Il tema del punteggio che in MotoGP premia poco le vittorie, tornato attuale alla fine della scorsa stagione, è stato sviluppato in più riprese da noi e da tanti altri. Lo Zam gli ha dedicato anche un video molto completo, ipotizzando sistemi diversi. Le regole sono regole e vanno rispettate, certo, ma si possono anche cambiare.

Il sistema dell’attribuzione dei punti è cambiato diverse volte, nel motomondiale. Alle origini si attribuirono punti ai primi 5 classificati con 1 punto all’autore del giro più veloce, poi si tolse il premio al giro veloce e si diede invece 1 punto al sesto classificato; dal ‘69 all’87 si premiarono i primi dieci con soli 3 punti di differenza tra il primo e il secondo; quindi si passò ai primi quindici, poi si aumentò a 5 punti la differenza tra primo e secondo… Insomma si aggiustò la faccenda cercando una logica.

Le regole sono regole. Non protestò più di tanto Phil Read nel 1975, quando il sistema ancora prevedeva gli “scarti”: cioè di scartare alcuni risultati. Lui, che con la MV aveva totalizzato 96 punti lordi contro gli 84 di Ago, perse il titolo con il risultato netto 84 a 76: Ago (primo titolo per Yamaha e per una casa giapponese in 500) scartò gli zero dei ritiri per guasto, l’inglese dovete scartare due secondi posti…

Lì si capì che gli scarti andavano aboliti. Ora è il sito Crash.net a sollevare il tema del punteggio in MotoGP, riprendendo le parole di Pecco Bagnaia: in occasione dell’evento Campioni in Pista, il due volte campione del mondo della Ducati aveva detto più o meno:

"Bisogna adattarsi a quelle che sono le regole, anche perché il sistema che abbiamo adesso mi ha permesso di lottare per il titolo fino alla fine, anche facendo otto zeri. Però con l'introduzione delle gare sprint, forse si dovrebbe prendere in considerazione l'idea di aggiungere alcuni bonus, magari per chi vince entrambe le gare o per il giro più veloce”.

Punti in più e non in meno

Con le gare sprint, dal 2023 sono stati aggiunti altri 12 punti ai 25 del punteggio massimo disponibile in ogni weekend: i 12 per la vittoria. Poi 9 punti al secondo, 7 al terzo, a scendere fino al punto per il nono posto. Con 37 punti disponibili nel fine settimana (25 vale la vittoria domenicale), la necessità di essere costanti è diventata ancora più decisiva per vincere il campionato.

Lo sapete a memoria, ormai. Nella stagione 2024, Bagnaia ha vinto 11 Gran Premi, e con otto zeri ha perso il confronto con Martin per 10 punti. Il pilota Pramac ha vinto solo tre GP domenicali, ma la sua costanza è stata fondamentale: Jorge è salito sul podio in tutte le sprint, tranne tre.

Crash.net prova a ragionare sul tema. Ipotizzando un punto di bonus per ogni doppietta, Bagnaia nel ‘24, con cinque doppiette sprint/gran premio avrebbe chiuso cinque punti più vicino a Martin nel campionato. Tornando a quel punto del giro più veloce nel GP, Pecco ne aggiungerebbe altri sei al suo totale, ma perderebbe il titolo ugualmente perchè Martin ne avrebbe due in più. Senza contare che anche lo spagnolo vanta una doppietta sprint/GP.

Il punto per il giro più veloce è qualcosa che la Formula 1 prevede dal 2019, anche se solo per i piloti classificati nella top 10. L'idea di base era quella di incentivare i piloti più arretrati a spingere per un punto extra potenzialmente importante, ma spesso la vittoria è andata a un pilota con un distacco tale da potersi fermare ai box in sicurezza al penultimo giro, montare una gomma morbida nuova e cercare il giro più veloce. La regola verrà eliminata dalla stagione 2025.

In MotoGP, un punto per il giro più veloce funzionerebbe forse anche di più: gare più brevi danno ventagli meno ampi rispetto alla F1, i mezzi sono più vicini e sarebbero tanti i piloti con la possibilità di guadagnare un punto. Nel 2024, otto piloti diversi sono riusciti a segnare il giro più veloce in un Gran Premio. Acosta due, Bagnaia sei, Martin due, Bastianini tre, poi Vinales, Aleix Espargaro e Di Giannantonio uno, Marc Márquez quattro. Il punto in più avrebbe cambiato poco, Acosta sarebbe finito al sesto posto a pari punti con il compagno di squadra Binder e con più podi.

Forse, il pensiero di un punto extra cambierebbe la dinamica di gara. Un pilota spingerebbe di più per rientrare in gara dopo un errore se sa di poter ottenere due punti per il quindicesimo posto invece di uno solo. E se il punto del giro più veloce dovesse essere applicato alle sprint, potrebbe esserci più competizione.

Ma la MotoGP potrebbe anche ispirarsi alla British Superbike. Negli ultimi anni il BSB ha organizzato il concorso Spring Grand Slam, suddiviso in due round, in cui un pilota poteva vincere 50.000 sterline in caso di vittoria in tutte e sei le gare. La MotoGP potrebbe prevedere, per il pilota che completa una doppietta sprint/gara e ottiene anche il giro più veloce in un GP, possa guadagnare altri tre punti portando il totale del weekend a 40. Se non riesce a fare quella tripletta, non ottiene nulla.

I puristi, concede Crash.net, si opporranno sempre a qualsiasi tipo di cambiamento di questo tipo, bollandolo come artificiale ed estraneo allo "spirito della MotoGP". Però l'introduzione della sprint ha ampiamente sfatato questo credo, dimostrando che un cambiamento di formato importante è fattibile. E diventa rapidamente parte del campionato.

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