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Dopo l'accordo preliminare dello scorso novembre, le ipotesi di ritorno della MotoGP in Ungheria iniziano a prendere sempre più corpo. Assente dal 1992 - quando Eddie Lawson conquistò la prima, storica vittoria con la Cagiva C592 - il Motomondiale dovrebbe quindi tornare in terra magiara anche se non nel tracciato dell'Hungaroring che ospita a tuttora la Formula 1, ma in un impianto tutto nuovo realizzato presso la città di Hajdúnánás, a circa 200 chilometri a est di Budapest.
I dettagli, secondo il progetto presentato dal ministro dell'innovazione Laszlo Palkovics e dal sindaco della città Tibor Szollath con la presenza di Gabor Talmacsi (primo e finora unico ungherese iridato, nel 2007 in 125 con l'Aprilia) parlano di un costo di poco meno di 190 milioni di euro per la pista, che dovrebbe godere di diverse strutture di contorno per l'accoglienza turistica e residenziale.
La stima è di 200 eventi l'anno, compresi naturalmente MotoGP e Mondiale SBK. Ancora tutta da capire naturalmente la stagione di debutto: la crisi legata alla pandemia di COVID-19 ha fatto sì che il calendario 2020 abbia dovuto fare a meno del debuttante Kymiring, che presumibilmente debutterà nel 2021 assieme alla rientrante Indonesia. L'anno successivo dovrebbe segnare anche il ritorno in Brasile, mentre l'ipotesi Ungheria presumibilmente prenderà corpo con la stagione 2023, obiettivo decisamente più realistico del 2022 ipotizzato inizialmente.