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Immaginatevi, da appassionati di MotoGP, di poter concretizzare un vostro desiderio. Uno e uno solo, che non può essere quello di fare il pilota. Cosa non dareste per essere dentro ai box della MotoGP, a fianco dei piloti nella loro vita quotidiana (o quasi) e a contatto con i tecnici, i coach, i team manager per un'intera stagione? Sapere cosa pensano, come vivono il Mondiale gara dopo gara, come si allenano, quanto soffrono e gioiscono?
È questa la magia in cui riesce MotoGP Unlimited, la serie che debutterà sugli schermi di Prime Video il 14 marzo prossimo dopo una premiere esclusiva fra Madrid e Parigi qualche giorno fa. Divulgativo, divertente, spettacolare: offre all'appassionato di lunga data un'altra prospettiva sulla scorsa stagione, e allo stesso tempo è talmente accessibile - quasi elementare, a tratti - da far capire anche a chi non distingue una moto da un cavallo cosa succede durante una gara della MotoGP. Ma facciamo un passo indietro.
MotoGP Unlimited parte proprio da lì. Dalle luci spente, dal buio della domenica sera a Valencia, da quell'atmosfera un po' malinconica e un po' da ultimo giorno di scuola che solo chi ha vissuto quella gara conosce bene. Manca poco alla serata di gala in cui avviene la premiazione dei piloti. E vediamo Quartararo, Bagnaia, Mir, impacciati nei preparativi con gli abiti formali che fino a oggi non hanno praticamente mai messo. I tre piloti più veloci del mondo, quei tre dei soli ventidue capaci di portare al limite una MotoGP che diventano di colpo umani, e tornano ragazzi della loro età e sembrano adolescenti che si preparano per il ballo di fine anno nei film americani, che hanno bisogno dei padre o del fratello maggiore per infilare la camicia nei pantaloni o fare il nodo alla cravatta.
Ma è solo un attimo, uno scorcio, prima di continuare a presentare quelli che saranno i protagonisti di questa prima stagione di MotoGP Unlimited (perché ce ne saranno altre, ci scommettiamo) e spostare i riflettori dai galà alla pista, con la sorpresa di una colonna sonora che... quest'anno abbiamo imparato a conoscere benissimo, e che un po' ci inorgoglisce. Alla pista, dicevamo, ai box, alle case dei piloti, ai loro tracciati di allenamento. E offrire quello che dicevamo in apertura: un racconto senza soluzione di continuità che ci accompagna per tutta la stagione 2021, mostrandocela però come se fosse un contrappunto a quello che tutti abbiamo sicuramente visto.
La pista si vede per quello che serve alla narrazione (e per far capire a chi non lo sa che razza di spettacolo possa essere la MotoGP) e tutto il resto è fatto di dietro le quinte, di scorci della vita di quella comunità nomade che dagli anni 70 prende il nome di Continental Circus (anche se ormai i confini continentali li ha trascesi da un po'...) che ci fanno capire meglio, molto meglio cosa è successo in quest'anno appena concluso.
È inevitabile fare un confronto con F1: Drive to survive, la serie Netflix che con ogni probabilità è stata ispirazione e innesco per la creazione di MotoGP Unlimited. L'approccio qui è leggermente diverso, la narrazione è cronologica e non diacronica - le gare si susseguono una dietro l'altra, insomma - ma il livello qualitativo è lo stesso: Mediapro Studio ha fatto un lavoro fantastico, e ci sentiamo facili profeti nel pronosticare che saranno davvero tanti gli appassionati che non riusciranno a centellinarsi la visione, finendo con un binge watching che termina a notte fonda, con gli occhi iniettati di sangue pur di non mollare la presa.
La qualità del girato e dei contenuti è addirittura al di sopra delle aspettative, e rendono magnificamente tensione e atmosfera durante le gare, ma non solo: la presenza delle troupe dentro i box vi fa rivivere anche i momenti di controversia da una prospettiva inedita e spesso illuminante, che oltretutto magari convincerà anche gli scettici del fatto che... chi gestisce un team solitamente sa cosa sta facendo.
E veniamo a quello che per il sottoscritto è l'unico vero difetto di questo capolavoro - non usiamo il termine molto spesso, ma qui ci sta tutto - ovvero il tempismo. MotoGP Unlimited uscirà lunedì 14 marzo, ovvero una settimana dopo il Gran Premio del Qatar, il primo della stagione 2022. A nostro avviso sarebbe stato molto, molto meglio riuscire ad anticipare l'avvio del Mondiale, creando un po' quell'effetto "Nelle stagioni precedenti della MotoGP..." che avrebbe rappresentato l'antipasto perfetto per il 2022.
D'altra parte, non sappiamo quali sfide abbiano dovuto affrontare i ragazzi di MediaPro Studio, né quali accordi ci siano eventualmente in essere con Dorna; siamo sicuri che, come spesso succede, dalla nostra prospettiva ci manchi sicuramente qualche elemento. Quindi ci accontentiamo - anzi, mi accontento, passando alla prima persona - di fare i complimenti alla produzione, perché MotoGP Unlimited è veramente un capolavoro, una chicca per qualunque vero appassionato di moto, e di motomondiale in particolare, come dice il nostro Zam.
E rimango in prima persona per confessarvi anche che, pur avendole a disposizione, non ho voluto vedere tutte le puntate fino all'ottava ma mi sia limitato al minimo indispensabile per farmi un'idea precisa del prodotto. Perché voglio godermi la serie come Dio comanda, su uno schermo degno di tale nome, senza sacrificare niente della qualità video e audio. Finendo, naturalmente, per svegliarmi il 15 mattina con due occhiaie degne di altre cause. Perché il 14, allora sì, non riuscirò a trovare un solo buon motivo per non guardarmi tutta la stagione, una puntata dietro l'altra...