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Valentino Rossi VR46 Official on CAS decision. Follow for more on motogp.com: http://bit.ly/VR46-mediadebrief-TheGrandFinale-f
Posted by MotoGP on Giovedì 5 novembre 2015
Teso, concentrato. Sicuramente amareggiato e deluso. Rossi ha parlato oggi con i giornalisti non nella consueta conferenza stampa ma dall'hospitality Yamaha. Decisione Dorna che oltre ad annullare l'appuntamento del giovedì con i media (per evitare il confronto diretto tra i piloti) ha anche imposto a tutti di voltare pagina. Di non parlare di Sepang, ma solo di Valencia. Per gettare benzina sul fuoco della polemica ci sarà tutto il tempo dopo la fine del campionato. Ma nel frattempo tutti concentrati - almeno nella forma - sulla gara di domenica.
Partirai ultimo, come ti senti?
«Sfortunatamente partire per ultimo rende tutto difficile. Sarebbe stato difficile lo stesso, ma dal fondo della griglia è tutto molto più difficile, da tanti punti di vista. Faremo il massimo, cercheremo di rimanere concentrati e di lavorare al meglio durante tutto il week end e arrivare competitivi domenica. La mia velocità sarà fondamentale».
Quante probabilità hai di conquistare il titolo?
«E' molto difficile da dire».
Hai avuto il tempo di preparare una strategia di gara adatta alla circostanza particolare, hai in mente qualcosa?
«Quando parti ultimo è difficile avere una strategia. Prima di tutto bisogna lavorare bene e avere un buon passo. Questa sarà una gara lunga e quando devi recuperare è tutto difficile e più rischioso. Per ora devo cercare di fare tutte le scelte giuste: di setting, di gomme...».
Cambierai la tua tattica in qualifica?
«Non ne abbiamo ancora parlato. Credo di no. Spingeremo forte come al solito».
Hai detto molte volte che questo circuito non ti piace.
«Non è una delle mie piste preferite, ho sempre fatto fatica, ma l'anno scorso sono andato forte (pole posistion e secondo posto in gara, NDA) e ho conquistato il titolo di vice campione. Questa volta dovrò partire ultimo, ma ogni gara è diversa. L'importante darà dare il massimo e rimanere concentrati per fare il miglior risultato possibile».
Devi fare un'impresa straordinaria e comunque il tuo destino dipenderà ancora una volta delle Honda.
«Più che un'impresa dovrò essere il più veloce possibile e per quanto riguarda le Honda... non lo so».
Quella di domenica sarà la sfida più grande della tua carriera?
«Sarebbe stata la sfida più grande se fossi partito alla pari degli altri in griglia, ma partendo ultimo non saprei: non dipenderà tanto da me».
Rimpiangi qualcosa della gara di Sepang?
«Sfortunatamente non avevo altre scelte. L'unica cosa che mi dispiace è di essere andato largo, ma è meglio non parlare del passato ma piuttosto di questo week end».
C'è qualcosa che ti ha dato fastidio, e reputi che sarà un Mondiale falsato?
«Sì, però mi hanno chiesto (Ezpeleta e FIM, NDR) di non parlare di Sepang e della settimana scorsa e io sono d'accordo nel non farlo. Potremo tirare le somme solo domenica sera».
Che rapporto ci sarà con Lorenzo dopo le dichiarazioni fatte?
«Non lo so, dipenderà da tanti fattori».
Le vicende accadute nelle ultime due settimane come influenzeranno le tue decisioni future?
«Quello che è successo non può influire sulle decisioni in merito al mio futuro e se continuare o no a correre. Io correrò anche il prossimo anno con Yamaha e poi si vedrà. Realisticamente non cambierà niente. Passate due settimane dopo Valencia tornerà tutto normale».
L'uomo Valentino cosa prova?
«Sono deluso più che arrabbiato. Mi spiace non giocarmi un possibilità di vincere il titolo che mi ero costruito dall'inizio dell'anno. Alla resa dei conti mi si toglie la possibilità di giocarmela, ma bisogna accettarlo».
Hai sempre detto che l'essenziale è correre divertendoti. Ultimamente il divertimento è calato?
«Non ne ho idea. Queste sono le regole del gioco, bisogna accettarle e sperare di essere competitivi per continuare a divertirsi».
Cosa vuoi dire ai tifosi?
«Sono contento che i tifosi abbiano cambiato idea sul calcio e che la gente abbia capito cosa è successo. E' una piccola consolazione, anche se avrei preferito non partire ultimo e non essere consolato».
Questa situazione può essere paragonata alla gara del 2004 in Qatar?
«E' passato tanto tempo, era un momento diverso, ma la sensazione può essere simile. Quella volta avevo recuperato molto, ma poi fatto un errore. Devo fare tesoro dell'esperienza e gestire la gara in modo diverso».