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“Come si sta in Petronas?”. E’ la domanda che il Valentino Rossi ha fatto a Franco Morbidelli, fino a ieri suo pupillo e, dal prossimo anno, anche suo compagno di squadra in Petronas, il team satellite di Yamaha. A svelare la domanda che gli è stata posta è stato proprio Franco Morbidelli, in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, in cui ripercorre la sua carriera, i giorni da campione del mondo, l’approdo in MotoGP e, adesso, la realizzazione di un sogno che nemmeno da bambino era riuscito ad immaginare: avere Valentino Rossi come compagno di squadra.
Chi, invece, ci ha provato ad immaginare come sarà è stato proprio Valentino, che - in una delle tantissime giornate di allenamento che i due piloti trascorrono insieme tra il Ranch di Tavullia e le attività della VR46 Accademy - ha voluto conoscere l’ambiente e l’aria che si respira all’interno del team malese.
“Mi ha fatto qualche domanda - ha spiegato Morbidelli sulle pagine della rosea -. Se Vale verrà in Petronas sarà pazzesco per me. Una bellissima situazione per tutto quello che significa. Mi ha chiesto com’è il team, gli ho detto la verità: è fantastico, non sembra un team clienti, è super professionale”. Morbidelli si sofferma anche sullo scenario che si va delineando in merito al mercato piloti, dicendosi particolarmente contento per Danilo Petrucci, che è riuscito a trovare una sella in KTM, e dispiaciuto per Alex Márquez, che invece si ritrova a fare i conti con una sella decisamente scomoda prima ancora di esserci potuto salire.
Tranquillità assoluta, invece, circa il suo di contratto, nonostante l’imminente scadenza e nessuna voce o indiscrezione di rinnovo. “Non se ne parla - ha detto - semplicemente perché siamo d’accordo. Non ci saranno sorprese e manca solo di mettere nero su bianco”. L’ufficialità potrebbe arrivare già dopo la prima gara di Jerez, del 19 luglio. Mentre ci vorrà qualche settimana in più per sciogliere tutti i nodi circa l’arrivo di Valentino Rossi nello stesso team.
Intanto, Morbidelli prova a concentrarsi sulla stagione che sarà: “Un Mondiale fatto di meno gare è un Mondiale in cui non puoi e non devi sbagliare mai. Sono pronto e determinato, ma anche curioso di capire come sarà correre in tempi così ristretti e su circuiti praticamente vuoti”. Uno spunto, questo, anche per parlare di Coronavirus, con il lockdown che ha rinforzato mentalmente il pilota di origini romane. Per l’Italia il peggio sembra passato, anche se non si può abbassare la guardia, ma Franco Morbidelli, ora, è preoccupato per il Brasile (l’altra metà del suo casco), Paese di origine della mamma, che invece sta attraversando settimane terribili: “Mi spiace perché sono cose che ho vissuto, sono stato dove vive la mia famiglia e ho visto persone che già devono reggere un grosso peso. Aggiungiamo pandemia e problemi politici, e il quadro diventa inevitabilmente di grande tristezza”.