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Come avevamo anticipato (e previsto tra le righe), la vicenda del futuro di Valentino Rossi è entrata più che mai nel vivo. Che il Dottore sarà in pista anche nel 2021 con una moto ufficiale ma nel team Petronas appare scontato, ma non ancora deciso. Per saperne di più occorrerà ancora qualche settimana: nel frattempo analizziamo un po' come stanno le cose. Sono almeno dieci le domande alle queli rispondere, proviamo a rispondere per ordine, sulla base delle notizie e delle indiscrezioni trapelate in questi giorni:
1 Quali sono i tempi dell’accordo?
L’inizio dell’estate è la data limite. La fine di giugno, quindi, se non per la firma almeno per spostare le trattative sul piano della concretezza. Anche perché il numero uno di Petronas SRT, Razali, ha già fatto sapere di non voler aspettare altro tempo. Lo stesso Valentino, fatta la scelta di rimandare l’esistenziale decisione sull’essere ancora o meno un pilota, vuole chiudere in fretta per poter poi concentrarsi solo ed esclusivamente sulla stagione 2020 e sulle gare che Dorna riuscirà a mettere in calendario.
2 Quanto i risultati del Mondiale 2020 incideranno sul futuro contratto?
Poco o niente. Perchè, come già detto, le parti hanno interesse a stringere per giungere ad un accordo prima che le carte possano tornare a mescolarsi. Certo è, però, che un campionato con poche gare(doppio appuntamento a Misano?) e a porte chiuse (quindi con un pubblico solo televisivo) catalizzerà ancora di più le attenzioni su Valentino. Chi lo conosce dice che il 46 è motivatissimo e una spinta ulteriore potrebbe arrivare dalla situazione. Se dovessero arrivare anche risultati sorprendenti, la forza mediatica del campione di Tavullia rischierebbe di far saltare il tavolo. Meglio apparecchiarlo prima con menù e posti a tavola già stabiliti.
3 Quali saranno i termini del contratto con Petronas?
Di denaro, almeno al momento, non se ne è parlato. O, se se ne è parlato, non è trapelato nulla, perché le questioni prioritarie sono altre. Su tutte quella relativa alla durata dell’accordo. Valentino Rossi non ha, di fatto, preso una decisione sull’appendere o meno il casco al chiodo. Ma la situazione lo ha messo, piuttosto, nella condizione di dover scegliere di rimandarla. In quest’ottica è chiaro che se il matrimonio tra Valentino e Petronas si farà sarà di un anno …con prospettive. Il nove volte campione del mondo aspetterà i riscontri del cronometro in gara con la nuova moto per decidere. Facendo, quindi, quello che avrebbe voluto fare quest’anno. Su questo le parti in causa sembrano già assolutamente d’accordo: 2021 e opzione per il 2022.
4 C’è il rischio che la lunga trattativa possa aver incrinato i rapporti prima ancora che iniziassero?
Non tanto tra Valentino Rossi e Petronas SRT, quanto, piuttosto, tra le due parti e Yamaha. La casa di Iwata ha preso la sua decisione circa i piloti ufficiali già da tempo, scaricando seppur con eleganza e onori Rossi e mettendo il numero uno di Petronas, Razali, nelle condizioni di ingoiare un boccone che, per quanto succulento e appetitoso, non è stato scelto. La stesse battute di Razali su Rossi che non telefona e sulla libertà di scegliere i piloti suonano più come frecciatine a Jarwis e a Yamaha che a Valentino che, da canto suo, ha avuto garanzie di nessuna fretta da Iwata e che, quindi, s’è preso tutto il tempo che gli era stato concesso. Yamaha comprensibilmente ha voluto, per dirla all’italiana, salvare capra e cavoli finendo di correre il rischio di diventare “indirizzo comune” delle tensioni di entrambi.
5 Quali saranno le condizioni poste dal pilota?
Carta bianca su sviluppo e regolazioni della moto e un team capace di ascoltarlo senza condizionamenti esterni e anche senza particolari pressioni. Questo, tradotto in termini spiccioli, significa che Valentino vorrà portare nella nuova squadra il maggior numero possibile dei suoi tecnici. Tre, al momento, i nomi che non sono in discussione: Briggs, Munoz e Flaminghi. Per gli altri bisognerà capire quanti e quali spazi lascerà liberi Quartararo, che vorrà probabilmente trasferire parte della sua squadra nel team ufficiale. A questo si aggiungono, da parte di Rossi, le garanzie per il suo staff (che è piuttosto nutrito), la possibilità di partecipare ad altre competizioni motoristiche (su 4 ruote) e un confronto sulla gestione degli accordi con gli sponsor personali.
6 Quali le condizioni poste dal team Petronas?
Poter sfruttare al massimo i vantaggi commerciali che deriveranno dall’accordo con Valentino Rossi. Coniugando questa esigenza con gli sponsor privati del pilota e con le possibilità comunque ridotte in termini di tempo rispetto all’impegno economico che il team malese sarà chiamato ad assumere, che un contratto di un solo anno può fornire
7 Yamaha metterà a disposizione sviluppo e materiali?
Valentino Rossi potrà contare su una YZF-M1 del tutto uguale a quelle di Vinales e Quartararo del team ufficiale. Questa è la garanzia che Yamaha ha messo sul piatto sin da subito e l’impressione è che non sarà l’unica. La casa di Iwata, infatti, è madre e allo stesso tempo mediatrice di un accordo che finirà per vederla inevitabilmente sull’altare insieme agli sposi. Probabilmente anche da un punto di vista economico.
8 Chi sarà il compagno di squadra di Valentino?
Franco Morbidelli. E’ giovane, come piace a Petronas, è nelle grazie di Yamaha, che ha già dimostrato di credere su di lui e, soprattutto, è molto ben voluto da Valentino. L’ipotesi Jorge Lorenzo, almeno in questa fase, appare più fantasiosa che concreta. Altri piloti senza sella, visti i movimenti anticipati di tutti gli altri, non sembrano essercene e alche l’idea di scommettere su qualcuno della Moto2 non risulta percorribile, visto che senza gare e con un campionato che sarà azzoppato e diverso dal solito nessuno della categoria inferiore ha avuto o avrà modo di dimostrarsi più convincente di altri.
9 Quante sono le possibilità che salti l’intero accordo?
La vecchia massima di Trapattoni è validissima non solo per il calcio, ma anche per il motorsport: non dire gatto fino a che non ce l’hai nel sacco. Nel caso specifico di Valentino Rossi e Petronas SRT il sacco è aperto e accogliente e il gatto sembra ben lieto di entrarci. Le possibilità che l’intero accordo salti, quindi, sono pochissime. Ma “pochissime” non è zero, anche perché c’è un Mondiale, o quello che resterà di un Mondiale, ancora da correre.
10 Ci sono altre sirene a tentare il futuro di Valentino Rossi?
Sì. E hanno quattro ruote. La recente esperienza nell’endurance, al volante della sua Ferrari 488 insieme al fratello Luca Marini e a Uccio, ha alimentato ancora di più in Valentino Rossi l’ambizione di chiudere la carriera sportiva da pilota di auto da corsa. E, stando ai bene informati, le proposte, anche molto allettanti, non mancano, non solo nell’endurance, ma anche su altre discipline. Senza fondamento, invece, le ipotesi che lo vorrebbero ancora in sella alle moto da velocità nel campionato Superbike, anche se l’impressione è che Dorna e l’intero ambiente sperino proprio in questa prospettiva.