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Si parte da domenica scorsa: la prima domanda che viene fatta a Valentino Rossi dall’intervistatore della Dorna è sul GP di San Marino.
“Sicuramente è stato un giorno indimenticabile per chi lavora all’Academy. Sono orgoglioso e felice per mio fratello (Luca Marini, NDA), per Bezzecchi, per Morbidelli e per Bagnaia: se fossi riuscito a salire sul podio sarebbe stata una giornata storica. Peccato che Mir mi abbia superato, ma è stata una buona gara, sono riuscito a tenere un buon passo: alla fine ho avuto un po’ di problemi. Ho fatto di tutto per arrivare sul podio, sono riuscito a tenere dietro Rins, ma Mir era più veloce. Il podio è sempre qualcosa di speciale, qui lo è ancora di più e con Franco e Pecco sarebbe stato incredibile… Adesso abbiamo subito un’altra possibilità: sarà ancora più difficile, tanti piloti e moto saranno ancora più competitivi, ma ci proveremo.
Quando è nata l’Academy, nel 2014, avresti immaginato di giocarti un GP nel 2020 con i tuoi allievi?
“Sinceramente no: quando abbiamo iniziato non sapevamo bene cosa aspettarci. Poi, quando Morbidelli ha vinto il titolo Moto2 nel 2017, ho iniziato a pensare che avrei avuto un rivale forte in MotoGP proveniente dall’Academy”.
Qual è stato il punto forte di Morbidelli nello scorso GP?
“Conosco molto bene Franco, giriamo spesso insieme, so qual è il suo stile e come guida. Domenica era in grande forma non ha fatto errori, era fortissimo in frenata, ha tenuto un grande ritmo per tutto il GP. La sua è stata una grandissima gara. Quest’anno lui si sta allenando molto duramente ed è un problema per tutti noi dell’academy: alle 9 del mattino ci mette già pressione”.
Cosa puoi dire dei test?
“Positivi. Abbiamo lavorato duro, abbiamo fatto tanti giri, provando delle novità: qualcosa è andato peggio, altro meglio”.
Userete qualche novità in questo GP?
“Sì, dovremmo provare lo scarico - e se lo useremo ve ne accorgerete subito… - e il forcellone in carbonio”.
Come ti trovi con il sistema per abbassare la moto in partenza e durante il giro?
“La sensazione non è male, ma non è così facile da gestire, è una cosa in più da fare. All’inizio è un po’ strano, bisogna fare più chilometri per capire come funziona”.
In un campionato così, l’esperienza può contare più della velocità?
“Ci sono nove piloti in 33 punti: solitamente a questo punto del campionato, il secondo in classifica è a 33 punti, non il nono. Questo dà una grande motivazione e sicuramente l’esperienza è importante, ma conta ancora di più la velocità. Non sono lontano in classifica (18 punti, NDA), ma per lottare per il titolo devo essere più rapido”.
Si può paragonare a quello del 2000? Quale aggettivo useresti per definire questo campionato?
“Pazzo, molto bilanciato. Sì, mi ricorda quello del 2000, quando vinsero tanti piloti con moto molto simili: 5 Honda, 4 o 5 Yamaha, 2 Suzuki ufficiali molto vicine. Anche adesso ci sono tanti piloti e Case differenti che vanno fortissimo”.
E’ vero che state trattando con Ducati per Luca Marini?
“Sì, stanno parlando con Ducati e Avintia: sarebbe una grande opportunità andare in MotogP con la Ducati, perché spinge molto su questo progetto e crede nei piloti giovani. Sarebbe bello, ma adesso la priorità è il mondiale della Moto2: Luca deve pensare a quello”.
Come si gestisce la pressione?
2Dipendo molto da pressione a pressione: in questo campionato è una buona motivazione, perché parti da casa e pensi che puoi lottare per il titolo. Uno sportivo deve gestire la pressione: a volte ci riesci, altre meno, non è sempre uguale. Molto dipende anche da quanto sei forte in quel momento. Diciamo che la pressione è un brutto feeling, ma ti piace averla”.
Il casco sarò lo stesso di settimana scorsa?
“Sì, ma con una pillola in meno…”.
Tra i tuoi tanti caschi, questo dove lo posizioni?
“Il più bello rimane quello del 2009 con la mia faccia al Mugello, ma questo è da podio”.