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La Yamaha adesso è una moto più potente e competitiva. Può vincere. Parola di Valentino Rossi. Nella lunga intervista sul canale ufficiale MotoGP, il nove volte campione del mondo ha parlato a lungo della stagione che sta per iniziare. E ha glissato sul futuro. Limitandosi a far passare un messaggio: il futuro è adesso. Quindi il Mondiale 2020. Poi, però, sono arrivate le dichiarazioni affidate a BTsport: “Smettere sarà molto triste. Se penso a quel giorno ho solo sensazioni negative. Di grande tristezza. Certo, lasciare le corse senza pubblico, senza fan, senza i tifosi potrebbe essere più semplice. Prenderò la mia decisione con serenità e la condividerò subito con i miei tifosi”. Insomma, Valentino Rossi a immaginare la sua ultima corsa ci sta provando, aggiungendo che in questa quarantena ha potuto apprezzare la vita in famiglia e i ritmi più tranquilli. Potrebbe essere questione di giorni, quindi, per capire definitivamente se nel 2021 il campione di Tavullia vestirà i colori di Petronas, come sembra, o se sceglierà di chiudere la sua carriera all’ultimo Gran Premio di una stagione, quella 2020, che è ancora un'incognita.
“A questo punto sembra certo – ha detto Rossi - che partiremo da Jerez. E’ una situazione del tutto nuova e personalmente credo che tutto sarà molto particolare. Anche solo l’idea di correre due gran premi consecutivi sullo stesso circuito è strano. A questo, poi, aggiungiamo che ci saranno la metà dei gran premi, più o meno, e che quindi bisognerà mettere a punto una strategia che non contempli errori. Il tutto in un clima che sarà sicuramente surreale, senza pubblico, senza fan, con il paddock praticamente vuoto rispetto a come siamo abituati. Correre con il circuito letteralmente chiuso non sarà una bella cosa. Però quest’anno è così e va bene così, l’importante è tornare a correre. Per noi piloti, per i team, per questo sport in genere”.
Ha voglia di esserci, quindi, Valentino Rossi, che in questi giorni ha intensificato i suoi programmi di allenamento per essere al meglio alla partenza del Mondiale. Migliorare almeno quanto è migliorata la sua M1: “Sono piuttosto felice di come siamo andati alla fine della scorsa stagione e nei test. Abbiamo cambiato tanti aspetti tecnici e qualche uomo nella squadra. Ora la moto è migliore, più potente e veloce: se tutta la Yamaha lavorerà al cento per cento, duramente, si potrà costruire una M1 che sappia vincere”. Lui, dal canto suo, sembra intenzionato a mettercela tutta. Senza lasciarsi distrarre nemmeno dalla grande domanda che tutti si pongono: che farà Valentino Rossi dopo il 2020?
Ma lui l’ha sempre detto: cosa succederà dopo il 2020 dipenderà con precisione solo da come andrà il 2020. Insomma, la prospettiva, almeno nelle ambizioni, potrebbe essere anche quella di far ricredere Yamaha. O, più verosimilmente, di renderla parte maggiormente attiva nel matrimonio con Petronas SRT.
Intanto bisogna mettersi alle spalle il passato, nel male e nel bene. Il 2019 sportivo, che Valentino ha definito “deludente. Soprattutto nella seconda parte della stagione quando non sono riuscito a fare i risultati che avrei voluto fare”. E questo 2020 in quarantena: “E’ stato un lungo periodo di emozioni contrastanti. Sono da 25 anni nel mondiale e poter stare così a lungo a casa, con la mia fidanzata Francesca, con mia mamma, nei miei luoghi e tra le mie cose con i nostri gatti e i nostri cani è stato bellissimo. Ma stare così lontano dalle moto quando sei nel Mondiale dal 1996 non è certo bello e, al di là di me, anche la preoccupazione per quello che stava succedendo in Italia e nel mondo è stata decisamente tanta e brutta”