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Le dirette sono diventate a tutti gli effetti un contenuto fra i più interessanti e diffusi, sia per noi media che per Case costruttrici e team: uno strumento fondamentale per parlare e far parlare di sé in un momento in cui lo sport è fermo e, giocoforza, non si può che ricamare sul futuro o ricordare il passato. A meno che non siate come Yamaha. Ovvero un colosso, impegnato in tutti gli sport motoristici, che dispone di campioni in ogni specialità. E allora si può giocare, mettendo nella stessa stanza (virtuale, s'intende) due piloti di diverse specialità per farli chiacchierare un po'.
È quello che è successo sul canale ufficiale Youtube di Yamaha Racing. Dove Valentino Rossi ha professato un grande amore per il cross ("Sono un fan della MXGP, come del resto tutti i piloti del Motomondiale, anche se non ho mai visto una gara dal vivo. Però ho già parlato con Gautier, dobbiamo fare un test insieme, e l'ho anche già invitato al Ranch"), ben noto del resto a tutti nell'ambiente. Il nove volte iridato si allena moltissimo con le YZ-F 450 e 250, anche se la cosa in passato gli ha causato più di una rogna...
Rossi poi parla delle configurazioni possibili nel Ranch (che ha riaperto di recente) per fare cross, flat track sull'ovale o la "biscia", il tracciato su cui si corre la 100 km dei campioni.
Molto bello anche il momento in cui si viene a parlare della MXGP delle nazioni, una gara speciale che nella velocità non esiste. "Se potessi, nel team italiano vorrei Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso" ha dichiarato Rossi. Di Franco conosciamo bene il legame con Rossi, e non è certo segreta la velocità di Dovizioso nel motocross, specialità in cui il forlivese ha debuttato e che vive ancora con gioia e passione.
Si torna poi sul discorso 2020, e sulle possibilità di disputare comunque la stagione nonostante i problemi sanitari. "Credo che tutti vogliano correre: MotoGP, MXGP, Formula 1" spiega Valentino, "e credo che se non si aggiungeranno altri problemi, verso luglio o agosto ripartiremo. Ci sarà un campionato più corto, meno gare, meno persone, e purtroppo a porte chiuse, senza pubblico. Ma credo che riusciremo a fare 8-10 gare, cosa molto positiva per tutti, perché se non corressimo per un anno intero sarebbe un grande problema per tutti."
La chiacchierata poi si sposta su altri temi, come quello delle sfide virtuali - sembra che Rossi preferisca quelle a quattro ruote, con cui gioca spesso con gli amici e i piloti della VR46 - e della paternità.
"Non mi resta molto tempo, perché la mia ragazza è molto giovane ma io ho già 41 anni, quindi forse nel breve periodo arriverà un figlio. Io lo voglio, lo vedo come una cosa positiva, il problema è che io mi sento come se avessi ancora 20 anni, non 40. Aspetterei il momento di essere pronto, ma credo che non lo sarò mai... ma credo che sia un'emozione grandiosa, e tutti dovrebbero provarla".