MotoGP. Viñales e Meregalli: Yamaha ha i piloti sbagliati?

MotoGP. Viñales e Meregalli: Yamaha ha i piloti sbagliati?
Due recenti interviste confermano i contenuti già proposti sul sito da Zam, ma evidenziano una zona d’ombra nell’equilibrio della squadra ufficiale Yamaha. I due piloti cercano qualcosa che la M1 non ha, mentre Quartararò...
22 aprile 2020

Rimbalzano sul web due interviste che, messe insieme, suggeriscono interpretazioni interessanti. Nella prima, Maio Meregalli sul sito Motosport-Total.com parla di Valentino e afferma che il nove volte campione del mondo è consapevole che per sfruttare la M1 al cento per cento dovrà cambiare il suo stile di guida; nella seconda, Maverick Viñales confida ad Autosport.com che per stile di guida si sentirebbe tagliato per la Ducati. Vista così, la faccenda potrebbe portare a una conclusione clamorosa: Yamaha è nella mani dei piloti sbagliati? Naturalmente si fa per giocare, passatempo utile di questi tempi. I lettori più attenti ricorderanno bene che nelle recenti interviste fatte da Giovanni Zamagni agli stessi personaggi, Meregalli e Vinales, i concetti erano già stati espressi con chiarezza: il manager Yamaha aveva detto a Zam che Valentino avrebbe dovuto lavorare sulla guida, perché la M1 nelle mani di Viñales e Quartararò aveva espresso un grande potenziale; mentre da parte sua Maverick aveva confermato a Giovanni che era stato molto vicino a firmare con la Ducati per il prossimo biennio, anche perché si sentiva tagliato per la guida del V4 italiano.

Poi è andata come era logico che andasse, e come tutti sappiamo: Yamaha ha fatto sentire a Viñales la totale fiducia, il contratto biennale è stato siglato e Ducati si è dovuta arrendere. Maverick ora precisa meglio come nacque la tentazione Ducati.

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“Intanto ho certamente un bel rapporto – ha detto lo spagnolo ad Autosport - con i dirigenti della Rossa. E poi penso che quella sia una moto davvero completa e che si adatterebbe abbastanza bene al mio stile di guida. Ti permette di frenare molto tardi, ma in tempo utile per percorrere la curva. E questo è uno dei fattori che è un po’ mancato a Yamaha negli ultimi anni”.

Interessante analogia. Anche Valentino Rossi si riferisce spesso a frenata e inserimento. E’ stato detto e si sa che il Dottore ha lavorato a fondo per rendere più scorrevole il suo modo di guidare e sfruttare meglio la moto. Evidentemente la M1, in abbinamento con i pneumatici Michelin, non offre quella solidità all’avantreno che entrambi i piloti ufficiali hanno cercato e seguitano a cercare. E’ un problema che anche il nostro ingegner Bernardelle ha evidenziato spesso in DopoGP, sottolineando che la Yamaha soffre più in quell’area che non nell’eccesso di grip al retrotreno.

“Quando confrontiamo i dati di Vale con quelli di Viñales e Quartararò, le impostazioni sono simili - ha spiegato Maio Meregalli anche a Motorsport-Total.com - mentre ciò che cambia è il modo in cui guidi. Cercheremo sicuramente di aiutarlo nelle regolazioni della moto e dell’elettronica per affrontare questo problema: Vale ha cambiato il modo di guidare più volte, e lo farà sicuramente di nuovo. Abbiamo iniziato a utilizzare di nuovo il freno posteriore sul manubrio e voleva anche usarlo sulla R1 con cui si allena, proprio per abituarsi”.

Ora tutto è fermo, purtroppo, e non sappiamo quanto questa pausa lunga e inattesa nuocerà a Valentino e alla sua voglia di cambiare ancora stile di guida. Rossi ha una grande esperienza ed è abituato a studiare a fondo, insieme ai suoi tecnici, anche le telemetrie degli altri piloti Yamaha, per capire dove perde terreno. Lo fa spesso fino a tarda notte, durante le sessioni di prove.

Anche lui si sarà certamente reso conto che, alla fine, la guida più adeguata alla M1 è quella di Fabio Quartararò, il pilota che istintivamente è poco aggressivo sull’avantreno e fa scorrere la moto. Anche se poi tutto questo non basta: sul giro secco puoi essere il più veloce del mondo, ma se non hai la velocità dei concorrenti in rettilineo, e la tua traiettoria ideale di curva è occupata, resti fatalmente indietro.

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