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Un anno fa era difficile immaginare un'inversione di tendenza così netta per Johann Zarco. Licenziato per scarso rendimento - al di là degli eufemismi - e sostituito in corso d'anno da KTM, poi sposatosi quasi a forza con il team Avintia dopo rassicurazioni Ducati in merito al supporto alla squadra, il francese ha disputato una buona stagione, al netto di qualche polemica, e per il 2021 passerà al team Pramac, ereditando il diritto a una Desmosedici ufficiale.
Tutto è iniziato nei test invernali: già in Malesia, al primo contatto con la Desmosedici, Johann si è sentito bene. Situazione molto diversa da quella di Valencia 2018, quando dopo la prima giornata di prove sulla KTM RC16 il francese - protagonista anche di una brutta caduta - aveva una faccia che la diceva lunga sul suo affiatamento con la moto austriaca.
"Avevo naturalmente i miei dubbi" spiega Zarco a PaddockGP, "ma già nei test a Sepang ho capito che sarebbe andato tutto bene. Tecnicamente, la moto mi ha dato molta fiducia fin da subito, eravamo in una situazione positiva - uno stato d'animo su cui puoi costruire molte più cose. E anche la squadra ha apprezzato la rapidità con cui mi sono adattato. I dubbi che avevo sul team? Non erano relativi alla moto, quanto alla situazione generale: quando Ducati mi ha garantito che dietro ci sarebbero stati davvero loro, dimostrandomelo, è andato tutto a posto."
E la stagione è iniziata bene, con pole position e podio già a Brno nonostante la penalizzazione per il contatto con Pol Espargaró e il successivo - incredibile - long lap e recupero. "Brno mi ha fatto ritrovare fiducia in me stesso. Era abbastanza chiaro che difficilmente sarei riuscito a ripetermi su quel livello, ma sicuramente è stata un'indicazione del nostro potenziale. Dovevo puntare a tornare al livello in cui avevo lasciato, ottenendo una moto competitiva. E da Misano è stato chiaro che avrei ottenuto una moto ufficiale, restava solo da capire se sarei stato nel team interno o nel Pramac."
Zarco - che con due titoli e sedici vittorie in Moto2 è il francese più vincente nei GP - l'anno prossimo sarà in sella alla Desmosedici GP21 gestita dal team satellite Pramac, trovandosi quindi nella stessa situazione vissuta quest'anno da Jack Miller.