MotoGP2024 - Aprilia, KTM o GP23 dietro alla GP24? [VIDEO]

Dopo aver dato i voti ai piloti, ecco quello alle Case costruttrici, con la DesmosediciGP che ha vinto 8 GP su 9, per un totale di 14 successi, contando anche la sprint. Aprilia e KTM si contendono il ruolo di seconda forza, Yamaha e Honda continuano a essere in difficoltà. L’analisi.
19 luglio 2024

Honda RC213V voto 4

La rivoluzione iniziata nel 2023 con cambi ai vertici, di tecnici e anche di piloti non ha portato a nessun risultato concreto, perlomeno per il momento. Nella prima parte di stagione, la HRC ha portato due telai differenti, ha fatto delle modifiche importanti e ben visibili sull’aerodinamica, ha introdotto una evoluzione di motore. Quindi si è lavorato tanto, ma nella direzione sbagliata, perlomeno questo è quello che si percepisce guardando dall’esterno. I numeri sono impietosi: il miglior risultato ottenuto è un 12esimo posto e nella classifica costruttori Honda è ultima con 24 punti, la metà di quelli conquistati da Yamaha, quasi 300 in meno di quelli di Ducati, 65 in meno del 2023, quando però c’era Marc Marquez. Per il futuro potrebbero esserci novità importanti, anche a livello umano, ma per il momento la strada per tornare competitivi sembra lunghissima. L’arrivo di Aleix Espargaro e di qualche uomo Aprilia è una buona mossa, ma non sufficiente per tornare ad alti livelli. Serve altro.

 

Yamaha M1 voto 5

Qui la situazione sembra migliore, anche se i risultati sono comunque negativi: 48 punti nella classifica costruttori, 37 in meno del 2023, un settimo posto come miglior risultato. Tantissimo il lavoro svolto: ciclistica profondamente modificata, aerodinamica continuamente aggiornata, motore evoluto e con una differente configurazione a partire dal GP d’Olanda. Come nel caso della Honda, si vedono pochi miglioramenti, ma l’arrivo di Max Bartolini dalla Ducati ha portato grande entusiasmo e un nuovo metodo di lavoro. Inoltre, non dimentichiamo che Yamaha è l’unica a non avere - per il momento - un team satellite: inevitabilmente, il lavoro di sviluppo è rallentato. Insomma, le scusanti ci sono e, a differenza della rivale giapponese, la sensazione è che sia stata imboccata la strada giusta, facendo le mosse che andavano fatte (e altre ne verranno fatte a breve). In definitiva: i risultati non si vedono e difficilmente si vedranno nel 2024, ma ci sono le possibilità di migliorare.

 

KTM RC16 voto 6,5

Sei podi in totale, divisi equamente tra sprint e gara: troppo poco, perlomeno secondo le mie aspettative. Come era già successo nel 2023, è partita forte, prima con Brad Binder poi con Pedro Acosta, ma con il passare del tempo la competitività sembra diminuire invece che aumentare. La Casa austriaca è stata tenuta a galla da Acosta, anche se Binder, per la verità, ha solo due punti in meno del due volte campione del mondo ed è sempre arrivato al traguardo in gara e sempre nei dieci. Ma non riesce più a essere veloce e incisivo come lo era in passato. Sicuramente la RC16 ha potenziale, spesso la sensazione è che in questo momento sia migliore rispetto ai risultati ottenuti, ma i numeri al momento sono negativi, come confermano anche i sette punti in meno rispetto al 2023 dopo 9 GP. Il mancato rinnovo del contratto a l’ingegnere Fabiano Sterlacchini, che ha indubbiamente fatto crescere la moto in questi anni, sembra dovuto anche alla mancanza di risultati.

 

Aprilia RS-GP voto 8,5

Per me è sicuramente davanti a KTM, mentre non sono così convinto che sia più competitiva anche della Ducati in versione 2023. Stando ai risultati complessivi sembrerebbe di no, anche se l’Aprilia, non dimentichiamolo, ha vinto due sprint e una gara, unica a battere la Ducati. La RS-GP è certamente un’ottima moto, ma stando a quanto spiegano i piloti è anche piuttosto impegnativa e difficile, ancora troppo condizionata dalle caratteristiche del singolo tracciato. Inoltre, il percorso di crescita complessiva - quindi anche all’interno del box - non è ancora stato completato, si commettono ancora sbagli di inesperienza. In ogni caso, siamo ad alti livelli: 22 punti in più nella classifica costruttori rispetto al 2023.

 

Ducati DesmosediciGP23 voto 8,5

Intanto togliamo qualche dubbio: quale versione della GP23 stanno utilizzando i piloti? E’ la versione di metà stagione 2023, aggiornata nell’aerodinamica e in altre parti dai test di Jerez. Quindi una GP23 del tutto simile a quella utilizzata da Bagnaia e dagli altri piloti ufficiali nel finale della scorsa stagione. Una moto super competitiva, che se l’è giocata alla pari perlomeno fino a Le Mans, GP Francia, quinto appuntamento stagionale: Marc Marquez avrebbe potuto vincere ad Austin se non fosse caduto e in Francia (e forse anche in Spagna) se non avesse sbagliato in prova. Come si era già visto l’anno scorso, non è una moto facile, chiedere a Enea Bastianini per conferma., come dimostrano anche le difficoltà di Marco Bezzecchi, che comunque un podio è riuscito a conquistarlo. Anche al Sachsenring non è sembrata così inferiore alla GP24. Insomma, un’ottima moto, forse inferiore solo alla GP24.

 

Ducati DesmosediciGP24 voto 9,5

8 GP e 6 sprint su 9: si può parlare di dominio. Durante l’inverno, la GP24 aveva mostrato grande competitività, poi, però, l’inizio del campionato non è stato così semplice come ci si poteva aspettare: in più di un’occasione sono stati i due piloti più forti - Pecco Bagnaia e Jorge Martin - a fare la differenza. A partire da Barcellona, la differenza con la GP23 è sembrata aumentare e adesso la GP24 non ha grandi difetti, anche perché le squadre sono riuscite a trovare un’ottima base. E i miglioramenti tra venerdì e domenica sono sempre piuttosto netti, a conferma che tutto il “sistema” Ducati funziona alla meraviglia. Una curiosità: rispetto al 2023, Ducati dopo 9 GP ha due punti in meno nella classifica costruttori.

E’ questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.

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