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Takaaki Nakagami ha corso una gran gara a Losail: dopo aver tenuto testa a Rabat, arrendendosi solo sul finale, e aver lottato con Luthi ha tagliato il traguardo secondo solo per vedersi poi escludere dall'ordine d'arrivo a seguito dei normali controlli regolamentari. Il problema è legato ad un particolare non regolare nell'impianto di aspirazione.
E' Mike Webb, direttore di gara, a spiegare l'iter. «Niente di diverso da quello che succede dopo tutte le gare: abbiamo effettuato il controllo tecnico, a seguito del quale l'esaminatore ha portato in Direzione Gara il suo rapporto, secondo cui una delle moto non aveva passato le verifiche. Abbiamo effettuato una verifica, riscontrando come ci fosse qualcosa che non andava all'aspirazione sulla moto di Nakagami, per cui la Direzione Gara ha dovuto squalificarlo. Quando si tratta di questioni tecniche è tutto bianco o nero: o si passano le verifiche o non si passano - non abbiamo scelta o discrezionalità»
Il problema è nato da un errore del team Idemitsu Honda Asia, che ha montato un componente diverso da quello prescritto dal regolamento; i tecnici della squadra hanno male interpretato il regolamento, pensando che la sostituzione del componente fosse ammessa. «Si è trattato di un semplice equivoco, ma sfortunatamente il regolamento non ammette discrezionalità a riguardo». Il team ha poi presentato appello secondo la normativa, ma la Federazione, dopo un'analisi separata, si è schierata con la Direzione Gara confermando il nuovo ordine d'arrivo.
La storia delle gare è purtroppo piena di episodi del genere. Ricordiamo il nostro Mauro Lucchiari squalificato dopo una vittoria a Misano perché la sua Ducati 748 era dotata di parafango anteriore in fibra di carbonio (il modello omologato nella fiche non ne era dotato) ma anche la clamorosa esclusione di Anthony Gobert nella gara, sempre al Santamonica, in cui aveva sorpassato all'esterno John Kocinski al Curvone perché la sua Kawasaki ZX-7RR aveva - ironia della sorte - un'irregolarità nell'impianto di aspirazione, proprio come nel caso del povero Nakagami.