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Ciao a tutti! Ha fatto i 65 anni domenica e mi sono dimenticato di fargli gli auguri. Parlo di un quattro volte campione del mondo, di un re delle medie cilindrate, mica uno qualsiasi. Kork Ballington. Ma forse non è un caso che me ne sia dimenticato: a lui è capitato spesso di passare inosservato.
La sua è una storia che vale la pena di conoscere. Kork è nato a Salisbury, Sud Africa, il 10 aprile del ’51; e dopo aver corso qualche anno in patria con le Yamaha, eccolo spuntare in Europa alla fine del 1975. Io ricordo bene la sua vittoria al debutto in Italia: eravamo a Imola, e il grande Walter Villa, dominatore della 250 e della 350 con le HD ufficiali, era largamente in testa in una delle due gare, non ricordo quale, quando a due giri dalla fine fu superato da un completo sconosciuto che veniva su dalle retrovie come un pazzo. Era Kork, con gli occhiali da vista dietro alla visiera dell’integrale e su una Yamaha privatissima e senza sponsor; la squadra di Villa, al muretto, non lo aveva notato in tempo. Nell’ultimo giro il privato superò il campione del mondo e andò a vincere la sua prima gara internazionale. Ve l’ho detto che poteva passare inosservato e Walter, molto incavolato con i suoi per la mancata segnalazione, per quanto fosse un tipo straordinariamente brillante e arguto non trovò una giustificazione migliore di questa: “Quel Ballington? Credevo –dichiarò a Pino Allievi e agli altri giornalisti- che fosse un doppiato…”. Come se un campione possa pensare che un doppiato vada all’improvviso più forte di lui.
Da lì, una bellissima seppur breve carriera. Dopo una vittoria in Spagna nel ’76, fu quinto assoluto l’anno dopo nel mondiale 350 con due successi, e lo cercò la Kawasaki che già correva ma voleva fare un salto di qualità. Nelle due classi, 250 e 350 con i famosi motori bicilindrici in tandem, la coppia Ballington-Hansford diventò presto imbattibile. Gregg Hansford era australiano e purtroppo ha perso la vita a Phillip Island nel ’95, in una gara di super-turismo; aveva un anno meno di Kork, era biondo, atletico, molto più bello. Era strafotografato e le donne guardavano soltanto lui, ma a vincere era soprattutto Kork: con ventisette successi, Ballington è stato il re delle medie cilindrate per due stagioni, 78 e ‘79. Quattro magnifici titoli mondiali in sella alle verdone e contro uno stuolo di piloti di valore, da Kenny Roberts a Lega, Uncini e Mamola fino a Graziano Rossi (sulla meravigliosa Morbidelli) nella seconda stagione.
Poi il sudafricano portò al debutto nell’80 la KR 500 a quattro cilindri, disposti in quadrato come sulla Suzuki RG ma dentro un pregevole telaio monoscocca d’alluminio; però la moto, per quanto potente, era acerba e l’impegno della Kawasaki forse insufficiente. A soli trentuno anni Kork si ritirò lasciando il campo al giovane tedesco Toni Mang. Potreste incontrarlo in una delle tante rievocazioni che si tengono in Europa: ha ancora i baffi, diventati grigi, e però dovrete cercarlo con impegno perché non ama mettersi in mostra come fanno tanti altri. Auguri in ritardo, vecchio Kork!