Nico Cereghini: “Cara Michelin, adesso devi metterti a posto”

Nico Cereghini: “Cara Michelin, adesso devi metterti a posto”
Ormai è più che chiaro: troppo spesso manca costanza di qualità nella fornitura dei pneumatici alla MotoGP. Alcuni dei piloti che partono da protagonisti finiscono indietro. Non mettiamo in dubbio la correttezza della Michelin, ma chiediamo un cambio di rotta
30 agosto 2021

Ciao a tutti! Possiamo, per piacere, vedere gare di MotoGP senza tutti questi dubbi legati alle gomme? Il tema non è facile per un semplicissimo motivo: con tutti i complottismi che ci sono in giro, si fa presto a passare dalla parte delle vittime del Grande Gioco: “è sempre la stessa musica, la losca Michelin fa i magheggi, i sorteggi tutti fasulli, e poi guarda caso Quartararo è francese…”. Questo è il coro dei deliri che voglio assolutamente evitare. 

I piloti di solito non si sbilanciano. Con tutta probabilità hanno un accordo di riservatezza, e poi, come sottolinea quella vecchia volpe di Livio Suppo nel live di ieri, a nessuno conviene mettersi contro il gommista… Eppure Pecco Bagnaia non si trattiene più: dopo la ripartenza di Austria 1, adesso anche qui a Silverstone la sua gomma posteriore si è comportata in modo anomalo, rallentandolo progressivamente fino a “tre secondi al giro”. Era secondo con Fabiò, ha chiuso quattordicesimo a 21 secondi…

Ducati ha da recriminare parecchio, non ci piove. Lo stesso Gigi Dall’Igna, nell’intervista di metà agosto, con noi non si era nascosto: attendeva gli esiti dell’esame della gomma, prima di prendersela con Michelin, e adesso gli arriva questa seconda disavventura. E non è penalizzata soltanto Ducati: questa volta ha protestato anche Mir, anche Valentino. E in altre piste Marc Marquez, e … insomma la lista è bella lunga.

Il problema è noto, lo abbiamo più volte analizzato con Bernardelle: semplicemente, Michelin non riesce a garantire sempre l’assoluta e necessaria costanza di qualità. Di cose buone ne fa eccome, il gommista francese: a Silverstone, per esempio, l’anteriore è stata generalmente super. Ma.

Ho tutta la stima per Piero Taramasso e la sua calma olimpica: secondo me non si scomporrebbe neanche se gli crollasse addosso di colpo il disco volante che sovrasta il rettilineo di Jerez. “Faremo le nostre verifiche – è la sua risposta standard quando i piloti mugugnano - però bisogna anche vedere se…” E ci parla di pressioni, di setting, di bilanciamenti, come se le squadre fossero quelle del CIV e non della MotoGP.
 

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Cara Michelin, con tutto il rispetto che ti è dovuto, credo che sia l’ora di fare i conti con la realtà: non riuscite a garantire lo stesso standard di qualità? Fate una gomma meno estrema, sacrificate anche un secondo al giro se occorre, ma mettetevi a posto.

E a proposito. Noi comprendiamo benissimo come Dorna cerchi il massimo equilibrio: lo spettacolo ok ne guadagna e siamo anche disposti a rabbonire Bernardelle quando come ingegnere si sente mortificato dai regolamenti così limitativi. Ma in questo modo, oltre ad appannare i risultati delle corse, qui perdiamo dei protagonisti ad ogni gara e lo spettacolo, anche a guardarla dalla vostra prospettiva, ne soffre. 

Insomma, Carmelo Ezpeleta, mi rivolgo anche a te, sarebbe bello vederti più attivo su questo terreno. Dorna è il gestore del campionato e può (forse addirittura dovrebbe) imporre al gommista una politica diversa: più costanza di qualità, anche a costo di prestazioni inferiori. E aggiungo: non è mai troppo tardi.