Nico Cereghini: “Curioso di leggere Stoner”

Nico Cereghini: “Curioso di leggere Stoner”
A settembre uscirà l’edizione italiana della sua autobiografia. Schietto com’è, penso io, ne scriverà delle belle. E le prima anticipazioni circolate sulla stampa, a cominciare da Repubblica, sembrano interessanti | N. Cereghini
5 agosto 2014

Ciao a tutti! A settembre, quando uscirà, medito di acquistare l’autobiografia di Casey Stoner tradotta in italiano. Sui giornali rimbalzano in questi giorni alcune anticipazioni, altre erano saltate fuori a dicembre quando uscì la versione australiana di ”Pushing the limits”, e pare che Casey sia piuttosto invelenito sia con la Ducati, che lo avrebbe “pugnalato alle spalle nel 2009”, sia con Valentino Rossi “l’unico pilota che non stimo, perché ha un lato subdolo”. Prima di giudicare queste affermazioni sarà necessario leggere il libro per intero, senza accontentarsi di qualche pezzetto preso qui e là. Tuttavia vi riporto quello che Casey avrebbe scritto sulla famosa gara di Laguna Seca del 2008, immagino che sia la curiosità di tutti.

Ebbene. “Quella fu per lo più una gara pulita -queste le parole di Stoner anticipate dai media- il sorpasso al Cavatappi non mi rese felice, logicamente, però accadde di peggio: un paio di manovre, sfuggite alle telecamere, non furono affatto corrette e Valentino cercò di buttarmi fuori pista mettendo in pericolo la mia sicurezza”.

Immagino che nel libro, dal titolo italiano “Oltre ogni limite”, le due manovre scorrette vengano descritte nei minimi dettagli. E sono curioso, perché la regia spagnola fu ipnotizzata dalla sfida di vertice, perse pochissime curve della battaglia tra i due piloti, e fatico a immaginare cosa possa essere davvero accaduto.

Casey è stato e probabilmente è ancora un talento straordinario e sono personalmente convinto che lo stesso Marquez avrebbe qualche difficoltà a battere l’australiano; se soltanto lui avesse voglia di tornare a correre. Ma Stoner è anche una persona dal carattere molto particolare, schietto ma ingenuo, e mi domando: dove aveva corso fino a quel momento?

Piloti-amici come Lansivuori o Willing o Findlay o certi protagonisti delle 24 Ore hanno proprio tentato di buttarmi fuori pista

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Ogni pilota, anche quello che lotta a centro gruppo, sa benissimo che carenate e “accompagnamenti” fuori pista in uscita di curva sono numerosi in ogni corsa. Spesso non vengono rilevati dalla regia televisiva o dalla direzione gara, qualche volta sono rilevati e pure evidenti ma ugualmente ignorati. E io come tutti ho vissuto, nel mio piccolo, episodi di gara molto tosti, e piloti-amici come Lansivuori o Willing o Findlay o certi protagonisti delle 24 Ore hanno proprio tentato di buttarmi fuori pista; e qualche volta ho anche risposto a muso duro il giro successivo. Chi vuole vincere il confronto, anche soltanto per un settimo posto, non va tanto per il sottile. Resto però convinto che le regole vadano rispettate e i comportamenti anti-sportivi vadano sanzionati. Non mi scandalizzo quando vedo una manovra troppo cattiva e magari oltre il limite, però chiedo che la direzione gara si esprima e definisca, almeno in teoria e per non incentivare le scorrettezze, quello che si può e quello che non si può fare. Nel limite del possibile vorrei vedere gare combattute ma sportivamente corrette.

Aspetto di leggere l’autobiografia di Casey dopo le vacanze. E senza preconcetti. Se Stoner sarà convincente e preciso nelle sue accuse, è possibile che Rossi perda qualche punto nella mia considerazione. Diversamente, se quelle del suo libro saranno soltanto affermazioni generiche, concluderò che l’australiano avrebbe fatto meglio a tacere.

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