Nico Cereghini: “Andrea Dovizioso e l’entusiasmo in tivù”

Nico Cereghini: “Andrea Dovizioso e l’entusiasmo in tivù”
Loris Reggiani, nel dopogara su TV8, ha criticato la telecronaca di Meda: la rimonta di Dovizioso meritava un maggiore entusiasmo. Un po’ ha ragione, però in questa MotoGP di oggi c’è poco da eccitarsi: spesso e volentieri…
23 settembre 2019

Ciao a tutti! Loris Reggiani, nel dopogara televisivo di TV8, ha sollevato un tema interessante e una polemica: la stupenda rimonta di Dovizioso ad Aragon, dalla decima casella al secondo posto, non è stata raccontata dai telecronisti di Sky con l’entusiasmo che meritava. “Per un altro pilota – ha detto più o meno Loris - il mio amico Guido Meda avrebbe usato dei toni molto diversi...”.

Di rado sono completamente d’accordo con Reggiani, nonostante l’affetto sincero, e però questa volta condivido, anche se un po’ mi sorprendo. Condivido la valutazione sulla telecronaca – e dopo approfondisco - e però faccio notare che nel pronostico della gara io avevo dato secondo il Dovi dietro a Marquez (posso esibire le prove: pronostico scritto dopo aver sentito l’intervista a Tardozzi, che era perfetta per far infuriare Andrea) mentre Loris non aveva messo il suo concittadino nemmeno sul podio. Dunque il titolo per protestare con Meda ce l’ho io, e Reggiani meno. Si scherza, naturalmente…

Tornando alla rimonta. E’ stata davvero un capolavoro perché il passo per andare a podio c’era, lo aveva anticipato onestamente Andrea, ma partendo così indietro pareva molto, molto difficile. Con la testa che ha, con la lucidità di sempre, il pilota di punta della Ducati ha saputo tenere un gran passo senza distruggere le gomme: facendo scorrere la rossa (che non ama lo scorrimento) con grande forza e super precisione. Sfruttando il motorone Ducati sul dritto, naturalmente, ma guidando alla grandissima. Il Dovi ha fatto una gara di gran classe, una corsa da incorniciare, siamo felici per lui. Però.
 

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Però l’entusiasmo è un’altra cosa. Nella MotoGP di oggi, dietro al binomio Marquez/Honda che è ad un livello inarrivabile e chissà quanti titoli andrà ancora a vincere, emergono spesso (come qui ad Aragon) i ragionatori. Non voglio dire la parola ragionieri, che suonerebbe male; diciamo i razionali, i piloti che hanno un controllo perfetto della situazione e del suo sviluppo, che sanno dominare la loro aggressività e tenere un ritmo stabilito al tavolino delle strategie. E tutto ciò soprattutto a causa delle gomme, naturalmente, che per tante ragioni limitano troppo quella che dovrebbe essere la top class e che invece spesso delude.

Capisco Guido Meda. Non ha un ruolo facile, il motomondiale era molto più divertente e semplice quando lo commentavo io. E poi non si stava in cabina tutte quelle ore, si era più freschi e rilassati. Tuttavia, considerando la professionalità di Meda e la sua invidiabile capacità di accendersi anche in una Q1 qualsiasi, devo ammettere che in gara è stato un pochino sottotono e che sul Dovi poteva scaldarsi un po’ di più. Loris Reggiani non ha tutti i torti. Però, ripeto, non è facile: non è esaltante raccontare i sorpassi in rettilineo, non è facile dimenticarsi dove è Marquez, non è eccitante nemmeno la stessa guida di Andrea, che ha uno stile elegante e sobrio ma poco spettacolare anche quando va fortissimo. Non che debba o possa cambiare: il Dovi è quello e noi ce lo teniamo stretto.  Ma la realtà purtroppo è questa: la MotoGP resta molto interessante, non me la perderei per nulla al mondo e tanti appassionati condividono, ma abbiamo avuto periodi migliori.

Nico - Dovi e l'entusiasmo in TV

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