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Ciao a tutti. E’ difficile iniziare una nuova settimana con questa tristezza nel cuore e tante emozioni in pochi giorni: la famiglia Gresini colpita al centro dei suoi affetti, Il team Gresini Racing decapitato, tutto quel dolore della cerimonia di addio e le bellissime foto che circolano con Fausto giovane pilota, entusiasta e vincente. Quel campione sorridente non lo incontreremo più, quei ragazzi così giovani hanno perso per sempre il loro babbo, una madre ha perso il figlio e poi c’è Nadia, che stava con lui da sempre, da quando erano entrambi giovanissimi. Il suo messaggio è stato letto dall’amico Sergio Sgrilli.
“Ti amiamo e ci mancherai, ma so che ci darai la forza: porteremo avanti i tuoi progetti e cercheremo di non deluderti. Restiamo in pista e dimostreremo al mondo chi è la Gresini Racing”.
Il figlio maggiore, Lorenzo, quello che ha avuto la forza di aggiornare tutti quanti sulle condizioni del padre in questi due mesi, ha anche il coraggio di aprire il suo cuore.
“Sei sempre stato il nostro tesoro più grande, sei il motore di questa famiglia che tanto sperava di riabbracciarti”.
Ma non c’è che andare avanti, l’unica scelta possibile per chi ha ancora la vita da vivere. Ricacciando indietro le lacrime come ha fatto Loris Capirossi.
“Mi distrugge non poterti più abbracciare -ha detto- ma voglio ricordarti come un grande amico, tu c’eri sempre con una parola di conforto. Ti abbraccio qui per l’ultima volta, ti voglio tanto bene”.
Se il dottor Costa oggi si sente “come un padre senza un figlio”, noi ci sentiamo tutti come i tanti fratelli di una famiglia molto numerosa, oggi frastornati per l’improvvisa perdita di uno di noi che se ne va senza spiegazione, da un giorno all’altro, proprio quando ci accorgiamo che era una figura centrale del nostro grande gruppo.
Ci conforta che al vertice della squadra ci sia un vecchio amico di Fausto come Carlo Merlini, il direttore commerciale che assicura: “andiamo avanti, siamo in settanta, la famiglia è coinvolta, i figli già lavorano con noi, il futuro va programmato insieme a loro”.
E torno al dottor Claudio Costa, che anche oggi, come sempre nei momenti più difficili, è di conforto.
“Fausto continua a vivere -ha detto il nostro maestro- nel cuore di tutti coloro che amano le corse e i loro eroi. Oggi sembra quasi che la morte in pista sia un dono, a confronto di quella crudele e anonima di un virus. Ma purtroppo questa è una battaglia che deve sostenere tutta l’umanità, perché questo virus non guarda in faccia a nessuno, pretende le sue vittime e il dolore è crudele e atroce”.
Altro non mi sento di aggiungere.