Nico Cereghini: “Il dopo Valentino non deve spaventarci”

Nico Cereghini: “Il dopo Valentino non deve spaventarci”
Alcuni media hanno ridotto lo spazio dedicato al motociclismo e alla MotoGP. Non lo ha fatto Sky (bravi! Cosa ci sarebbe toccato con la Rai?) e non lo facciamo certamente noi. Perché siamo innamorati del nostro sport e di TUTTI i piloti
2 maggio 2022

Ciao a tutti! Le immagini televisive che ieri arrivavano da Jerez, con le tribune gremite e le tante moto allineate nei parcheggi, sembravano smentire chi dice che sta calando l’interesse per la MotoGP. Magari, l’Andalusia è particolare, ma quanti verranno al Mugello? Dopo il ritiro di Valentino Rossi -personaggio inesauribile che ha tenuto alto l’interesse del grande pubblico per ventisei anni- e con Marc Marquez intermittente da due anni dopo aver dominato, la crisi era prevista da tutti.

In effetti la prima gara del Qatar -con cinquecentomila italiani in meno davanti alla tivù rispetto all’anno scorso e un calo vicino al venti per cento- ha confermato le difficoltà. E poi la mancanza di informazioni dettagliate sulle presenze del pubblico locale e sugli share delle gare successive non inducono all’ottimismo. Eppure io dico: non fasciamoci la testa!   

Ne abbiamo attraversati tanti di periodi difficili e ne siamo venuti fuori meglio e più in fretta di quanto si temeva. Siamo usciti dal dramma di Saarinen e Pasolini a Monza nel ‘73, quando i media generalisti invocavano la fine delle corse; abbiamo superato brillantemente il ritiro del grande Ago pochi anni dopo, come l’assenza quasi assoluta di piloti italiani nella 500 dopo il bel biennio ‘81 e ‘82 con Lucchinelli e Uncini. I meno giovani ricorderanno quando il solo Chili provava a sventolare la nostra bandiera, fino a che non spuntò il talento di Cadalora nel ‘93. Vero, si vinceva nelle altre categorie, ma si sa: l’interesse dei media e della tivù è stimolato soltanto dai successi nella classe top.

Con Max Biaggi a partire dal ’98, poi con Valentino e Capirossi, abbiamo vissuto anni straordinari fino al 2011, quando la tragedia di Simoncelli ha toccato nel profondo il pubblico del motociclismo. Ne siamo usciti ammaccati, ma abbiamo superato anche l’angoscia e la paura. La passione: quella ci ha tenuti legati a questo sport, che continua a sembrarci il più bello del mondo.

Il dopo Valentino, oltretutto, non poteva cominciare nella MotoGP in modo migliore, con l’esplosione di Enea Bastianini nel team Gresini, ora con Pecco Bagnaia che torna a vincere come faceva alla fine del 2021; e ancora con la Ducati supercompetitiva e con l’Aprilia che finalmente è tra le grandi e fa sognare.

Come era facile immaginare, qualche quotidiano ha rallentato l’impegno sul motociclismo e ridotto lo spazio che tradizionalmente dedicava alle due ruote. Non lo ha fatto certamente Sky (e TV8), e questa reazione -tanto più immaginando quanto probabilmente avrebbe combinato la Rai- merita un applauso. 

E non lo facciamo certamente noi di Moto.it: non riduciamo nemmeno un millimetro lo spazio, anzi lo aumentiamo. Oggi con lo Zam a Jerez c’è anche l’Ing Bernardelle; stasera DopoGP live, con la coppia Giovanni e Giulio dall’Andalusia. L’impegno è quello di sempre, perché da sempre siamo innamorati del nostro sport e di TUTTI i piloti che si lanciano in pista.

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