Nico Cereghini: “La moto, lo sci, Ghedina e Sofia Goggia”

Nico Cereghini: “La moto, lo sci, Ghedina e Sofia Goggia”
Che bello seguire, con i primi test della MotoGP, anche le Olimpiadi invernali! E poi lo sci alpino e la moto si assomigliano e regalano emozioni analoghe. Ne sa qualcosa un liberista come Kristian Ghedina, e intanto la bergamasca Goggia sarà in pista a ore nella libera…
14 febbraio 2022

Ciao a tutti! Sono uno sciatore modesto, e più turistico che sportivo. Nel mio palmares agonistico ho soltanto due piazzamenti: un 49esimo posto nella discesa libera ai campionati provinciali del 1964 all’Aprica con 185 iscritti (“ma devo aver saltato una porta” “fa niente, con la nebbia che c’è ne abbiamo saltato tutti qualcuna”) e il secondo posto in una sfida di gigante alla fine degli anni Settanta, piloti vs giornalisti, a pochi decimi dal vincitore Wilco Zeelemberg, NL.

Quante cose accomunano la moto e lo sci alpino? Chi alterna le due passioni sa bene che i terreni sono diversi ma molte condizioni si assomigliano da vicino. In comune abbiamo soprattutto le curve e le pieghe, le traiettorie, la velocità. Con tutte le emozioni che queste parole si portano dietro. Concetti come la scorrevolezza, la rotondità, la frenata, l’aderenza, lo scivolamento, i carichi e il bilanciamento, l’assorbimento degli avvallamenti, da qualche anno anche i paraschiena e tutte le protezioni fino all’airbag (dalla moto trasferite pari pari allo sci), riempiono le telecronache della neve come quelle delle piste motociclistiche.

Ed è questa comunanza che mi spinge, come spinge certamente molti di voi, a seguire le Olimpiadi invernali di questi giorni. Trovo che sia un grande spettacolo, emozionante e coinvolgente sia quando si vincono le medaglie sia quando si perdono per qualche decimo di secondo. Sci alpino, sci di fondo, snowboard, pattinaggio, hockey, curling: finisce che, quando sei lì, a quel punto ti piace e ti appassiona tutto.

D’accordo, tra il curling e la moto c’è poco in comune, semmai la somiglianza è con il gioco delle bocce (e mi piace pure quello). Ma la discesa libera e le alte velocità con la moto sono così vicine che uno come Kristian Ghedina -tre medaglie iridate e tredici gare vinte in Coppa del Mondo, nonché una famosa spaccata a 130 all’ora su un salto a Kitzbuhel- fatica a star lontano da tutti i tipi di pista. 

Gigante e SuperG hanno per me lo stesso sapore delle nostre strade e delle nostre piste più tecniche, con la imperativa necessità di adeguare la velocità di ingresso in curva con la priorità dell’uscita e raccordare le migliori traiettorie, magari regalandoti quella enorme soddisfazione che deriva dalla consapevolezza di fare tutto bene fin dalla prima volta, dal primo approccio con un tracciato nuovo. 

Ma persino lo slalom tra i paletti, così veloce che spesso soltanto nelle riproposizioni al ralenty -lo ammetto- riesco a vedere se lo sci passa dentro o fuori dal palo... Ecco qui immagino che qualcosa di molto simile si possa provare con la moto da motard o da cross. O mi viene in mente il miglior Marquez, quello che si muoveva sulla moto come un gatto. Chissà se lo abbiamo recuperato fino a questo punto! Intanto aspetto il rientro di Sofia Goggia e incrocio le dita per la libera…

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