Nico Cereghini: “La tripletta del 2008 portò bene”

Nico Cereghini: “La tripletta del 2008 portò bene”
Corsi in 125, Simoncelli in 250, Rossi in MotoGP. Nove anni fa il Mugello cambiò la vita soprattutto all’indimenticabile Sic e al Dottore, che da qui volarono verso il loro titolo mondiale
6 giugno 2017

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Ciao a tutti! La fantastica tripletta del Mugello era qualcosa che non si osava neanche immaginare. Andrea Migno capace di venir fuori da una Moto3 scatenata, nove piloti in sette decimi, quindici in un secondo e mezzo; Mattia Pasini spettacolare su Luthi e Marquez, e alla fine il Dovi e la Ducati trionfatori della MotoGP. Quest’ ultimo un binomio tutto tricolore (diciamo quasi tutto perché c’è un po’ di Germania) che nel GP d’Italia non si era ancora visto, ed è un’impresa sottolineata dal magnifico terzo posto di Petrucci. Era dal 2008, sempre qui al Mugello, che non si registravano tre podi dominati dall’azzurro. E di questo vi voglio parlare, del significato che ebbe nove anni fa e di quanto vale oggi.


Quell’anno i tre protagonisti furono Valentino Rossi con la Yamaha nella top class, Marco Simoncelli con la Gilera 250, Simone Corsi con l’Aprilia 125. E anche allora nella minima cilindrata fu battaglia, Simone dovette fare i miracoli per avere ragione di Talmacsi, Pol Espargaro, Di Meglio, Smith, Gadea e Terol: i primi sette furono classificati in 832 millesimi di secondo… Pure quella volta era la sesta prova della stagione, ed era giugno, domenica primo giugno 2008. Il talentuoso Sic era alla terza stagione in duemmezzo e alla prima vittoria dell’anno: un successo segnato dal contatto sul dritto con Hector Barbera, con lo spagnolo che si ribaltò ad alta velocità, per fortuna senza farsi nulla ma con relativo strascico di polemiche. Volente o nolente, Marco era sempre in mezzo ai casini ma vincendo qui, e la settimana dopo anche a Barcellona per soli 39 millesimi su Bautista, finalmente si meritò la moto ufficiale che moltissimi appassionati italiani, impressionati dai suoi numeri, chiedevano a gran voce. Quella volta l’Aprilia – perché la moto era di Noale, e della Gilera c’erano soltanto i colori- dovette arrendersi alla pressione dell’opinione pubblica. E alla fine dell’anno sarebbe arrivato il titolo mondiale di Marco, con sei vittorie in totale ed altri sei podi.
 

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Valentino Rossi, invece, del Mugello era allora semplicemente il re: veniva da sei vittorie consecutive in MotoGP sulla pista toscana, una striscia inaugurata nel 2002 con la Honda. In quell’edizione 2008 ebbe la meglio su Casey Stoner con la Ducati e su Pedrosa. E fu una vittoria importante, la terza consecutiva dell’anno dopo Cina e Francia. L’opinione diffusa è che lì, e poi a Laguna Seca, Valentino costruì il suo sesto titolo mondiale in MotoGP dopo le stagioni 2006 (il titolo a Nicky Hayden) e 2007 (il titolo a Stoner e alla Ducati).


Da allora Rossi al Mugello non ha vinto più per una serie di coincidenze negative, ma vedete quante cose si vanno a ripescare nel tempo? Per documentare una vicenda uno si mette a sfogliare “i libri”, come direbbe Luca Cadalora, e si trova a rivivere corse ed emozioni fortissime. E viene quasi spontanea una riflessione: se dopo il Mugello, in quel 2008, le cose girarono particolarmente bene per quei piloti italiani che ne furono protagonisti, perché non aspettarsi che qualcosa di analogo possa succedere ancora?

La tripletta del 2008 portò bene

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