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Ciao a tutti! Mi domando che tipo di campionato sarà quello della Moto GP 2016. Se un campione come Lorenzo si è piazzato solo al terzo posto nel nostro sondaggio sul "campione dei campioni", dietro a Jonathan Rea e a Kiara Fontanesi, significa che il finale deludente della stagione 2015 non è stato ancora digerito dai nostri lettori. E chissà se mai lo sarà del tutto. Jorge è un grande pilota, ma il suo comportamento nel dopo gara di Sepang, le dichiarazioni ostili a Rossi e quel pollice verso sul podio, sono stati davvero pessimi e hanno richiesto addirittura un comunicato della Yamaha: «Lorenzo - hanno messo nero su bianco - parla per sè e noi non condividiamo». In Yamaha hanno già vissuto situazioni tese tra i loro piloti, non sono dei pivelli: già nel '68 Phil Read fece una vera bastardata derubando del titolo della 125 il suo compagno di squadra Bill Ivy; ebbene i giapponesi non ne furono felici, c'era un accordo e si aspettavano lealtà, eppure non arrivarono al comunicato stampa.
Il risultato del sondaggio riflette, come è logico, simpatie, antipatie, campanilismi e anche, direi, "talebanismi". E del resto sul titolo 2015, che sia meritato oppure no, si discuterà ancora a lungo. Personalmente lo definisco meritato, perché i numeri ci sono tutti: vittorie, velocità, giri al comando sono da grande campione. Ma resta l'ombra nera dell'aiuto di Marquez, che magari non era concordato e non era neppure necessario, va a saperlo, però sicuramente c'è stato: molesto, fastidioso, forse scorretto, e comunque giudicato antisportivo persino dalla direzione gara. La maggioranza di noi stimava Marquez, e ora non gli crede più. Ho già detto tempo fa che Valentino Rossi e Marc Marquez dovrebbero sedersi al tavolo delle trattative. Non per fare la pace, che è un concetto sbagliato, ma per uscire dallo stallo. Noi vogliamo un bel campionato e ci aspettiamo che tutte le parti in gioco - piloti, team manager, Dorna e FIM - facciano la loro parte in tempo utile per mettere le peggiori ostilità alle spalle e ripartire. Poi, se proprio risulterà impossibile, ce ne faremo una ragione, ma una cosa è certa: la gestione sportiva deve cambiare, per scongiurare pagine simili in futuro.
E qui voglio arrivare. Il presidente della Federazione internazionale, il venezuelano Vito Ippolito, ha promesso che la direzione gara sarà tutta nuova e targata non più Dorna ma FIM. C'è da credergli? Ho stima per Ippolito, mi piace ed è un appassionato, tuttavia resta un politico che dice e fa quello che gli conviene: dopo Sepang gli conveniva fare la voce grossa, adesso invece gli conviene rallentare. Troppo complicato mettersi contro il cliente/socio Dorna, e troppo complicato fare il direttore di gara indipendente. La direzione gara resterà quella del 2015 e tutt'al più - vedrete - sulla camicia bianca dei tre giudici attuali, Mike Webb, Javier Alonso e Franco Uncini, il marchio FIM sarà un po' più grande.
Ma al di là dei nomi, è la procedura che deve assolutamente cambiare. Sono convinto che Uncini, o Webb, o Alonso, o anche Capirossi (che di comportamenti discutibili è stato un esperto) vadano benissimo. Purché...Primo: ogni decisione sia presa subito, lì per lì, nell'arco di tre giri, a costo di sbagliare, e sia poi difesa con fermezza. L'arbitro non è infallibile, ma è inappellabile e non si torna indietro, perché diversamente le discussioni non finiscono mai. Secondo: nessun comportamento ambiguo sia sottovalutato. Penso all'Argentina e ad Assen. Se anche non ci fosse sanzione immediata perché non la si giudica opportuna, dopo la gara vanno convocati i piloti protagonisti dell'episodio grigio, si chiarisce, si stila un comunicato stampa di chiusura. Perché sia sempre limpido e pubblico il giudizio. Ho tre auspici, certo piuttosto difficili da realizzare, per la stagione 2016: che Uncini si faccia valere, che Ezpeleta faccia un passo indietro, che Stoner ne faccia un paio in avanti con la Ducati e torni davvero a correre.