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Ciao a tutti! Non è soltanto per rincuorare gli animi che lo dico: Moto2 e Moto3 disputeranno come previsto il GP del Qatar e questa è per me una bellissima cosa. Certo, sarà un Gran Premio molto particolare. Sarà una sensazione strana quella che proveremo accomodandoci sul divano già sapendo che dopo le prime due corse… stop, non accadrà più nulla: siamo abituati ormai a vivere la Moto3 prima, e la Moto2 poi, come due gare propedeutiche al grande show. Ma è questo il bello per me: le due corse, che spesso come tutti sappiamo sono combattute e spettacolari anche più della stessa MotoGP, domenica prossima saranno al centro, e non alla periferia, dell’impero.
Non c’erano classi privilegiate negli anni ruggenti, quando le 50, le 125, le 250, le 350, le 500 e i sidecar (ma quante classi erano?) passavano sotto i nostri occhi incantati, accanto alla collina della Tosa o sfiorando la tribuna della seconda curva di Lesmo. Noi facevamo a gara per riconoscere questo o quel pilota dal numero, spesso dipinto in qualche modo, gli occhi che schizzavano dalla carenatura al programma e dal programma alla carenatura. Allora, la 50 e la 500 avevano la stessa dignità: sul giornaletto ufficiale, che sfogliavi fin dal primo mattino con frenesia, una pagina per ogni classe e poi la pubblicità della Italjet, della Catene Regina o della Morini Franco Motori.
Il mio amico Giovanni Zamagni non è tanto convinto. Per lui sarebbe stato necessario studiare un rinvio anche per il Qatar, esattamente come si è deciso per la Thailandia: bisognava fare lo stesso sforzo e offrire lo spettacolo completo. Giovanni, come me, è sempre stato infastidito dall’atteggiamento di Dorna verso le due classi minori in quella visione “motogp-centrica” che dà noia a molti appassionati veri. E ha la sensazione che dietro questa scelta ci sia poco di nuovo. Come dire: siete già lì e allora correte, così salviamo il GP.
Comunque sia, di gente ce ne sarà poca sugli spalti, ma questa non è una novità perché in Qatar, MotoGP o no, il pubblico è sempre stato limitato a poche centinaia di spettatori. Ciò che conta è che in una fase così difficile della nostra esistenza, con questa piaga del coronavirus che ci tiene col fiato sospeso ogni giorno, si possa prevedere una domenica “normale”. Il GP del Qatar doveva aprire la stagione 2020 e il GP del Qatar la apre davvero, punto. Andremo a cercare sul sito la nuova programmazione tivù nel palinsesto del venerdì, del sabato e della domenica, come ogni volta e come ogni anno. E lì ritroveremo un po’ di senso per la nostra passione e un po’ di fiducia in più per il nostro futuro.