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Torno sulla disavventura di Pecco Bagnaia: Ibiza, la serata in discoteca, due bicchieri di troppo, una rotonda presa un po' forte, le ruote anteriori dell'auto nel fosso. Niente di che, il piccolo incidente sarebbe passato inosservato, ma a Pecco serviva un aiuto ed è arrivata anche la polizia, che ha misurato per il pilota Ducati un tasso alcolemico di 0,87 mg/litro, tre volte superiore al limite consentito in Spagna (0,25 contro lo 0,50 italiano).
Pecco è un bravo ragazzo e ha pubblicato sui social un messaggio che pare sincero: "non doveva succedere, però è successo e pubblicamente mi scuso, festeggiavo la vittoria di Assen con gli amici, sono praticamente astemio ma ho bevuto, è stata una grave leggerezza, per fortuna non ho coinvolto nessuno, ho imparato la lezione, mai mettersi al volante dopo avere bevuto".
Una grave leggerezza, certo, e un messaggio che fa male ai giovani. E ho trovato molto interessanti le reazioni: pochissime le condanne e generale la comprensione. Dalla parte degli appassionati, spesso pronti a criticare anche spietatamente i "famosi", si è alzato addirittura un coro di solidarietà con queste parole d'ordine: non devi nemmeno scusarti (che è decisamente troppo); è capitato a quasi tutti (che è abbastanza vero); sei giovane ed è normale (che non vuol dire nulla).
C'è un aspetto della vicenda che forse non è stato abbastanza sottolineato e che metto al secondo posto. Perché al primo va assolutamente ripetuto il messaggio con cui lo stesso Bagnaia ha chiuso il suo post: non ci si mette mai alla guida dopo aver bevuto. E dunque all'uscita dalla discoteca fai guidare un amico astemio, usa i mezzi o chiama un taxi se avete bevuto tutti oppure se sei solo, come era Pecco quella sera.
L'aspetto che mi interessa mettere a fuoco è questo: quando hai dell'alcol in corpo, anche se magari sei soltanto alticcio e non necessariamente ubriaco, se ti metti alla guida ti metti nei guai. E questa è una certezza, non una probabilità. Pecco Bagnaia è un pilota professionista, anzi di più: è uno dei (cinque? dieci?) migliori piloti del mondo nella guida della moto più impegnativa che esista, un mezzo che è addirittura più difficile da guidare di una auto di F1, come dicono gli stessi piloti di F1. Pecco è al top nella tecnica di guida, nel controllo del mezzo, nella rapidità dei riflessi, nella capacità di concentrazione. Eppure tutto questo non gli è bastato. Figuriamoci come può andare a tutti noi piloti comuni.