Nico Cereghini: “Pedrosa come Uncini”

Nico Cereghini: “Pedrosa come Uncini”
Dani mi fa venire in mente Franco, e quello che una volta dichiarò sulla fisicità della moto. Credo che i piloti fisicamente fragili sviluppino spesso delle qualità di guida particolari | N. Cereghini
2 maggio 2011

 
Ciao a tutti! Dani Pedrosa mi ricorda molto Franco Uncini, e non soltanto nella struttura fisica. Uncini è oggi il delegato della sicurezza nel campionato mondiale, membro della direzione corsa, spesso interpellato in diretta da Beltramo e Porta sulle questioni più urgenti. Ma è soprattutto quel Franco Uncini che nell’82 ha conquistato il titolo della classe 500 con la Suzuki del team Gallina, battendo gente come Spencer, Roberts, Sheene e Mamola, e vincendo cinque gare in stagione. Magro, magrissimo, Franco era ben sotto i 60 chili di peso, e molti si chiedevano come potesse domare le potenti e bizzose 500 di allora. Io la provai per il giornale, la sua moto, e mi impressionò per quanto fosse nervosa, reattiva e pochissimo stabile sul veloce. Stanco di sentirsi chiedere come riuscisse a guidare ‘sta RG, e forse irritato dall’implicito giudizio negativo (traducibile in “questo pilota è fisicamente una pippa”), un giorno Uncini sbottò a modo suo, senza perdere la sua proverbiale eleganza, e fece una dichiarazione che resta scolpita nella storia del motociclismo.
“La moto –disse- va guidata, mica spezzata in due”.

 

Secondo me Uncini e Pedrosa si assomigliano nella corporatura, e ancora di più si assomigliano nell’approccio con le corse

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 Secondo me Uncini e Pedrosa si assomigliano nella corporatura, e ancora di più si assomigliano nell’approccio con le corse. Forse proprio perché si sentono fragili, e lo sono obiettivamente, si sono abituati a puntare su altre doti: intelligenza, equilibrio, resistenza, controllo. Non è certamente un caso se Dani è il migliore nella tecnica di rialzare in fretta la moto all’uscita della curva, e per questo è universalmente riconosciuto come quello che oggi sa sfruttare al meglio la MotoGP. E tutti concordano nel definirlo un pilota che sa soffrire, e all’Estoril lo ha dimostrato platealmente; era reduce da un’operazione alla spalla, semplice,

Dani Pedrosa e Franco Uncini
Dani Pedrosa e Franco Uncini

 magari, ma comunque un intervento chirurgico dagli esiti incerti, e guardate come ha impostato la sua gara. Ha atteso di verificare la risposta del braccio sinistro, lo ha fatto riposare in qualche esercizio di stretching in mezzo alle curve, ha tenuto lucidamente sotto controllo il rivale, le gomme, il braccio e tutto. E poi, al momento giusto, ha tirato la stoccata vincente.
 

Bella vittoria, che a me ha fatto particolarmente piacere. Ci sono tanti modi di essere un pilota e mi piacciono tutti, ma Uncini e Pedrosa ne hanno inventato uno adatto alla loro taglia. Apparentemente poco adeguata alla moto. Invece la moto è adatta proprio a tutti. 

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