Nico Cereghini: “Pressione e scoppi irregolari”

Nico Cereghini: “Pressione e scoppi irregolari”
Purtroppo hanno sbroccato in tre: Marquez il vendicatore, Rossi che ha reagito male, Lorenzo che ha gettato la maschera. Peccato, sembrava il più bel mondiale dell’era MotoGP…
27 ottobre 2015

Punti chiave

Ciao a tutti! La settimana scorsa, dopo l’Australia e lo show di quella gara strepitosa, accennavo allo stress. Il succo era: questi piloti si divertono, certo, ma non è tutto facile, ricordatevi che devono sopportare una grandissima pressione. Ebbene, arrivati in Malesia Valentino ha denunciato pubblicamente la sua visione, il giochetto tiratogli da Marquez a Phillip Island per rallentarlo a favore di Lorenzo, e la pressione è salita così tanto che i tappi sono saltati. Marc ha deciso di vendicarsi con una gara privata, tutta centrata sul danneggiare Rossi; Rossi esasperato ha commesso un fallo di reazione più o meno grave a seconda dei punti di vista; Lorenzo ha sbroccato esprimendo l’enorme livore che teneva nascosto. Troppa pressione. Peccato, era il più bel mondiale dell’era MotoGP e adesso è rovinato.
 

Purtroppo ne escono tutti male, o quasi tutti. Mi è piaciuto Lin Jarvis che in una situazione difficilissima (tra il troppo teso Rossi e l’idrofobo Lorenzo) ha tenuto dritta la barra del timone: il team sta sempre dalla parte del suo pilota che in quel momento rischia di più, punto. Mi è piaciuto il tredici volte campione del mondo Angel Nieto che, alla domanda “come andava ai tempi tuoi?”, ha sorriso e fatto capire tutto borbottando: ”allora non c’erano le telecamere…”. Sulla direzione corsa ho un giudizio incerto. Giusto attendere la fine della gara, era necessario sentire le versioni dei due piloti prima di prendere una decisione, sbaglia il mio amico Pernat che voleva il ride-trough per Rossi. E l’episodio andava punito, va bene, ma i giudici hanno determinato che del calcio di Rossi manca la prova certa: si vedono la testata di Marc e il ginocchio di Vale che si allarga, poi il piede di Rossi che torna sulla pedana mentre Marquez cade, non c’è una relazione sicura tra il movimento della gamba di Rossi e la caduta di Marquez. Poi ciascuno vede quello che vuole, ma i fatti accertati dall’unica giuria patentata sono questi.

Vorrei invece discutere sul confine tra antisportività e scorrettezza, perché la punizione scatta su una labile differenza. Lo spagnolo è stato giudicato antisportivo sugli otto giri di gara ma non scorretto, l’italiano invece scorretto perché ha portato il rivale fuori linea fin quasi a fermarlo. A me questa manovra sembra meno grave di tante “antisportività” rischiose di Marquez, però alla fine è scattata la punizione soltanto per Rossi, che in assoluto non è la più severa delle pene, ma che diventa pesantissima perché manca una sola gara.


E qualcuno ha gridato: “Scandalo! Un mondiale deciso a tavolino!” Ma purtroppo non è una novità nel mondo dei motori e ci sono tanti precedenti in F1. Perché tre assi come Senna, Prost e lo stesso Schumi passano giustamente per dei grandissimi dello sport, ma tra speronamenti e spinte fuori pista ne hanno fatte di tutti i colori. Quando la posta in gioco è altissima saltano tutti i freni inibitori e di gentleman in giro non ne trovi più. Qui la vera bizzarria è stata che un terzo incomodo, Marquez, si è infilato nel duello tra i due contendenti per influenzare il risultato. E la mia domanda per voi è: e adesso, come faranno a convivere tre nemici così giurati?

Pressione e scoppi irregolari
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